Detenuti psichiatrici e mancanza di strutture, ci risiamo.
Questa volta parliamo della situazione che la Polizia Penitenziaria di Viterbo e quella di Rieti, sono costretti ad affrontare.
E’ da giorni ricoverato presso il Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura (S.P.D.C è un servizio ospedaliero dove vengono attuati trattamenti psichiatrici volontari ed obbligatori in condizioni di ricovero) di Rieti, un detenuto con problemi psichici, che già in precedenti occasioni ha tentato per ben due volte la fuga dall’Ospedale Pertini e successivamente dal R.E.M.S. di Rieti.
Vista la gravità dei precedenti e la pericolosità del soggetto, è stato affidato alla Polizia Penitenziaria di Viterbo (distante oltre 100 Km) con 2 unità, e quella dell’Istituto di Rieti con 1 unità, che devono occuparsi di piantonarlo.
Il tutto nonostante le carenze di organico dei due istituti e le continue aggressioni che oramai sono all’ordine del giorno. Ricordiamo che proprio di qualche giorno la notizia di un’aggressione a danno di un agente della Casa Circondariale di Viterbo.
Chiediamo che i Vertici dell’Amministrazione Penitenziaria rendano prioritaria la soluzione ai problemi dell’attuale assenza di funzionalità degli istituti penitenziari e siano più attenti ai disagi degli appartenenti al Corpo di Polizia penitenziaria, spiega Felice Maffettone – Dirigente SINAPPe della Casa Circondariale di Viterbo – anche rispetto all’inadeguata e ingiusta allocazione dei detenuti psichiatrici, che non dovrebbero essere trattenuti all’interno di strutture penitenziarie ordinarie, ma in strutture specializzate.
Auspichiamo che la nota del Provveditorato, tesa ad ottenere una “ricognizione in ambito regionale finalizzata ad individuare unità da inviare in missione presso l’istituto di Rieti” trovi immediata applicazione, soprattutto in riferimento alla notevole distanza chilometrica che il personale della Casa Circondariale di Viterbo deve quotidianamente affrontare.