Processo Cucchi, la sentenza in Cassazione: condannati i militari per omicidio preterintenzionale
Il verdetto è arrivato. Questa volta definitivo. La parola fine su un storia lunga 13 anni, quella di Stefano Cucchi. I carabinieri Alessio Di Bernardo e Raffaele D’Alessandro ritenuti responsabili della morte del ragazzo sono stati condannati in via definitiva a 12 anni di carcere, uno in meno rispetto alla precedente sentenza. Processo da rifare per Mandolini.
Il sostituto procuratore generale della Cassazione Tomaso Epidendio aveva chiesto la conferma delle condanne inflitte in appello, il 7 maggio scorso, e un nuovo processo «limitatamente al trattamento sanzionatorio» per il carabiniere Francesco Tedesco. In particolare, l’accusa aveva chiesto la conferma delle condanne a 13 anni di carcere, per omicidio preterintenzionale, comminate ai carabinieri Alessio Di Bernardo e Raffaele D’Alessandro, e di quella per falso, a quattro anni, per il maresciallo Roberto Mandolini.
«Fu una Via Crucis notturna quella di Stefano Cucchi, portato da una stazione all’altra — ha sottolineato in aula il Pg — e tutte le persone che entrarono in contatto con lui dopo il pestaggio sono rimaste impressionate dalle sue condizioni: si tratta di un gran numero di soggetti tra i quali infermieri, personale delle scorte, detenuti, agenti di guardia. Davvero si può ritenere che questo numero impressionante di soggetti abbia congiurato contro i carabinieri?» .