Una «Z» tracciata sui blindati e sui furgoni russi in Ucraina è stata notata sin dalle prime ore dell’invasione, e se molti in Occidente la considerano il segno sinistro del massacro del popolo ucraino, in Russia è diventata il simbolo dell’«operazione militare» che secondo Putin e i suoi seguaci ha l’obiettivo di «de-nazificare» l’Ucraina.
Esibire la «Z» è un gesto patriottico di sostegno ai soldati e alle decisioni di Putin. Non ci sono solo i coraggiosi russi che a migliaia, da San Pietroburgo a Mosca a Novosibirsk, scendono in piazza e rischiano anni di carcere per dire «no alla guerra». L’opinione pubblica russa è anche composta di cittadini che credono alla propaganda di Putin, e che in queste ore esibiscono la «Z» sul lunotto posteriore dell’automobile, la dipingono sul furgone, oppure la mostrano fieramente sulla tuta da ginnastica al momento della premiazione (come ha fatto l’atleta russo Ivan Kuliak, che alla Coppa del mondo di ginnastica in Qatar ha conquistato la medaglia di bronzo ed è salito sul podio esibendo la «Z» dei carri armati, proprio accanto all’ucraino Illia Kovtun con la medaglia d’oro).
Nei primi giorni dell’invasione, gli esperti militari hanno suggerito che le «Z» e anche le «V» sui mezzi militari russi in Ucraina erano segni di riconoscimento dei battaglioni che avevano partecipato poche settimane prima alle esercitazioni in Bielorussia: «Z» sta per Zapad (ovest) e «V» per Vostok (est). Le più comuni sono le «Z», e in Russia ormai quella lettera è il segno del sostegno alle truppe e al regime di Putin. Molti la mettono in maiuscolo all’interno delle parole, in modo che sia ben visibile e cominciano a vendersi le magliette con la «Z».
Il ricercatore russo Kamil Galeev, finito in carcere durante le proteste del 2020 e oggi al Wilson Center di Washington, ha messo in fila su Twitter alcune immagini della «Z» in Russia: un gruppo di minacciosi militanti con le bandiere russe e la maglietta nera con «Z» bianca; auto con l’adesivo «Z», furgone con due enormi «Z» sulle fiancate; una grande «Z» formata con le mostrine strappate ai soldati ucraini uccisi; e persino la foto presa dall’alto di bambini e adulti di un ospedale pediatrico, disposti a formare una grande «Z».