Contratto Difesa e Sicurezza e regolamento di attuazione dei sindacati militari: il deputato Penza Pasqualino del M5S ha presentato un’interrogazione parlamentare al Ministro della Difesa Guido Crosetto
Di seguito il testo dell’interrogazione parlamentare
Al Ministro della difesa. — Per sapere – premesso che:
sono attualmente in corso le trattative per il rinnovo del contratto di lavoro del comparto difesa e sicurezza;
a tale negoziazione per la prima volta partecipano le sigle sindacali militari;
come più volte evidenziato dall’interrogante, si è sciolta la rappresentanza militare, nonostante ci siano fortissime carenze nell’applicazione della legge che riconosce i diritti sindacali ai militari. In merito, non è stato pubblicato il decreto ministeriale recante il cosiddetto «regolamento di attuazione» di cui alla legge n. 46 del 2022;
non si hanno notizie di come si disciplineranno le attività di negoziazione dell’area dirigenziale di cui alla stessa legge;
qualora un sindacato militare non dovesse firmare l’accordo non si sa se potrà partecipare alla contrattazione di secondo livello e con quali modalità o se sarà come per il resto del Comparto sicurezza;
a fronte delle carenze succitate e altre, non si è provveduto ad attivare le camere di conciliazione dall’allora vigente articolo 18 della stessa legge, poi abrogato;
il personale in navigazione nonché in teatri operativi non ha ancora un decreto che ne disciplini l’attività sindacale, venendosi a creare, con la cessazione delle funzioni del Consiglio centrale di rappresentanza, di fatto un vuoto rappresentativo –:
se il Governo intenda sottoscrivere il contratto nei tempi più rapidi possibili per poter ristorare economicamente quanto prima il personale del comparto;
qualora un sindacato militare non dovesse siglare l’accordo, se potrà comunque partecipare alla concertazione di secondo livello o se si intenderà estendere l’applicazione della norma per i sindacati delle Forze di Polizia ad ordinamento civile;
per quale ragione non sia stata attivata la camera di conciliazione di cui all’allora vigente articolo 18;
se per i decreti «correttivi» di cui all’articolo 16, comma 5, il Governo intenda dare ampia partecipazione a tutti i sindacati (rappresentativi e non) ascoltandoli e recependo le criticità che verranno evidenziate;
qualora si attivi l’area negoziale per la contrattazione della dirigenza, se i dirigenti siano ricompresi nel numero totale della rappresentatività dei singoli sindacati, o se siano ricompresi ai fini del calcolo dei numeri a cui fare riferimento.
(4-03016)