Contratto Forze Armate e Polizia – Si sono riunite a Palazzo Vidoni, in tre incontri separati, le rappresentanze dei Corpi di Polizia a Ordinamento Civile (Polizia di Stato e Penitenziaria), i Corpi di Polizia a Ordinamento Militare (Arma dei Carabinieri e Guardia di Finanza), le Forze Armate (Esercito, Marina e Aeronautica).
Il tavolo è stato presieduto dal dr. Gallozzi e dal dr. Talamo entrambi delegati per la funzione pubblica, con la presenza, altresì, del Vice Capo per il Coordinamento, Prefetto Stefano Gambacurta.
Contratto Forze Armate e Polizia: le risorse messe a bilancio dal governo non sono sufficienti
Per tutti e tre i tavoli le rappresentanze di area Cgil – Funzione Pubblica Cgil, Silp, Silf e Siam – hanno ribadito che le risorse messe a bilancio dal governo non sono sufficienti a dare un salario dignitoso ai lavoratori della sicurezza e della difesa.
”Mentre l’Istat certifica che per il solo 2022 l’inflazione è stata dell’8,7%, il governo ha stabilito un aumento degli stipendi dello 0,3% e rispetto all’inflazione complessiva di oltre il 17% nel triennio 2022/2024, il governo non stanzia più del 5,8%.
Con queste premesse non ci sono le condizioni per fare il contratto. Il governo vanta una attenzione nei confronti di poliziotti e militari che non corrisponde a verità. E’ solo dall’investimento sui salari che si può capire che valore dà davvero alle donne e agli uomini in divisa. Il resto sono solo parole”, dichiarano Florindo Oliverio (Fp Cgil), Pietro Colapietro (Silp), Francesco Zavattolo (Silf) e Paolo Melis (Siam). ”Vedremo nei prossimi incontri se e quante risorse saranno messe a disposizione del contratto. Se rimangono quelle che sono oggi saremo costretti a mobilitare le lavoratrici e i lavoratori”, concludono.
Contratto Forze Armate e Polizia: le proposte economiche e normative del SAP
In occasione di tale incontro, il SAP ha fatto presente di aver già inviato una nota contenente le proprie proposte economiche e normative (pubblicata sul nostro sito in data 2 maggio u.s.) e alla quale ci si è integralmente richiamati per le relative valutazioni del Tavolo. È stata, comunque, sottolineata la necessità di procedere alla definizione dell’accordo nel più breve tempo possibile al fine di consentire che le retribuzioni di tutto il personale del Comparto siano conseguentemente e rapidamente adeguate e affinché possa essere trovato il giusto equilibrio tra il finanziamento della quota fissa della retribuzione e la parte accessoria che, ricordiamo, retribuisce “disagio e responsabilità”.
Per quanto riguarda il trattamento accessorio, oltre alla rivalutazione dell’attuale indennità, abbiamo sostenuto sia indispensabile che venga adeguato anche il valore del lavoro straordinario e che siano introdotte indennità specifiche della nostra professione quali ad esempio l’indennità per attività investigativa, l’indennità di polizia scientifica, quelle di polizia di frontiera e di insegnamento. Inoltre abbiamo ribadito la necessità che i ticket buoni pasto e i generi di conforto siano liquidati direttamente in busta paga, con la formula extra cedolino.
In conclusione, in questo primo incontro, abbiamo chiesto la divisione formale del tavolo tra comparto sicurezza e difesa, inoltre, per riallineare le retribuzioni medie con tutto il personale del Comparto e per superare la discrasia che vede il valore retributivo del parametro delle qualifiche apicali più alto rispetto alla prima qualifica del ruolo superiore, contestualmente e parallelamente alla definizione del contratto di lavoro, abbiamo chiesto sia previsto uno specifico correttivo al riordino delle carriere.