Comunicato stampa ASPMI – SAM – AMUS – SIM
Potrebbero esserci delle sorprese “in negativo” in merito al cedolino del prossimo mese di febbraio (ancora non pubblicato su applicativo NOIPA).
Ciò è dovuto, in sostanza, all’adeguamento della nuova tassazione IRPEF unito anche all’anticipo contrattuale dello scorso mese di dicembre (scaduto da oltre due anni e per il quale la “Rete Sindacale” ha già in essere nuove ed innovative proposte). Parrebbe, infatti, dalla consultazione degli ultimi pagamenti, che la citata busta paga sia stata assoggettata ad aliquota media anziché massima, con ulteriori addebiti a carico dei dipendenti in fase di conguaglio. Occorre sottolineare che la normativa tributaria di riferimento è estremamente complessa e diversificata.
A fronte di questa premessa, era abbastanza evidente che l’anticipazione in un’unica soluzione a dicembre – considerata anche la presenza di buste paga più pesanti per effetto del pagamento di eventuali accessorie extra (vedi tredicesima, straordinari, CFI, emolumenti connessi all’attività operativa ed anche alla L. 86/2001) – avrebbe potuto produrre degli effetti nel conguaglio di febbraio 2024, esponendo i lavoratori e le lavoratrici al rischio dell’aumento dell’imponibile e delle aliquote fiscali, con possibili conguagli a saldo in negativo o positivo.
Purtuttavia, i meccanismi di calcolo fiscali dell’IRPEF, legati alla redditualità complessiva di ogni singolo lavoratore (senza dimenticare che agli equilibri di calcolo delle aliquote progressive dell’IRPEF sono legate anche le tassazioni regionali e comunali), hanno finito per determinare situazioni incresciose e non sostenibili per taluni nostri colleghi in armi.
Come “Rete Sindacale Militare” assolutamente attenta a tutte le esigenze del personale militare, abbiamo in mente di proporre che tali forme di conguagli, laddove superino una determinata soglia, vengano dilazionate su più mensilità, allo scopo di permettere al dipendente militare di ricevere una ritenuta il più possibile “contenuta e gestibile”, in base anche al proprio bilancio familiare (facoltà al momento non contemplata dall’ordinamento tributario nazionale).