In Italia, il dibattito sull’utilità dei cosiddetti concorsi pubblici è stato da sempre un tasto dolente della burocrazia nazionale. Le polemiche più aspre hanno da sempre riguardato specialmente il modo in cui si articolano le prove di tali concorsi che, in linea generale, dovrebbero comprendere domande relative alla cultura generale.
I candidati dovrebbero dunque tenere bene a mente che tali quesiti potrebbero vertere su media, tecnologia e anche videogiochi. Questa scelta pare non sia piaciuta all’Associazione Sindacale Carabinieri UNARMA, che si è sentita di redigere una nota riguardante alcune perplessità relative a un quesito contenuto nel 27esimo concorso per Sovrintendenti, legato ai Pokémon.
La nota, indirizzata al Comando generale dell’Arma dei Carabinieri e redatta dal Segretario Generale di UNARMA Antonio Nicolosi, contiene una lunga premessa su come sia naturale che tra i quesiti relativi al concorso si trovino anche argomenti di cultura generale, ponendo però alcune obiezioni sulla domanda incontrata da un candidato in cui si chiedeva specificatamente “Qual è, tra le altre, una caratteristica dei Pokémon, le creature dell’omonimo videogioco di Satoshi Tajiri?”, alla quale erano abbinate quattro possibilità di risposta quali “che si nutrano di pizza”, “che non muoiano in combattimento”, “che camminino all’indietro” e “che si spostino con biciclette a una ruota”.
Come si legge nella nota, le perplessità erano legate non tanto alla motivazione dell’inserimento di tale quesito in un concorso di altra natura (domanda probabilmente destinata a sondare il livello di conoscenza e appartenenza del candidato alla comunità videoludica), quanto sul perché non ne fosse stato formulato uno più semplice come, citando il testo, “chiedere se Pikachu fosse un personaggio base o già una forma evoluta”, oppure chiamando il candidato a rispondere su un più generale fenomeno ludico-sociale del videogioco di Game Freak.
La nota continua a far sorridere perché si chiude puntualizzando che, trattandosi di un concorso destinato all’Arma dei Carabinieri, la domanda avrebbe potuto anche riguardare qualcosa di più pertinente alla professione e che chi l’ha formulata probabilmente si era trovato per un istante “affascinato dal fatto che gli umani possono usare simili e stravaganti e immortali personaggi per i combattimenti più disparati e, quindi, meglio di un Assassin’s Creed, videogioco forse molto più impegnativo”, concludendo infine come un carabiniere debba occuparsi di ben altri combattimenti e personaggi o di andare a caccia di Pokémon. Restando comprensibili le obiezioni relative al quesito, certamente in tanti sarebbero stati in grado di dare la risposta giusta e, magari, riderci su.