Comunicato UNARMA Campania
L’associazione sindacale Carabinieri UNARMA si rivolge ancora una volta al Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri. Questa volta scende in campo in difesa dei diritti per tutti quei Comandanti di Reparto a cui non è stata riconosciuta “l’Indennità di Comando”, situazione che sta creando molto malcontento.
A segnalare la problematica in difesa dei militari ingiustamente denigrati, è la Segreteria Regionale UNARMA della Campania, la quale ha inviato al Comando Generale la seguente richiesta d’intervento: “Questa associazione che è sempre la prima ed in prima linea a denunciare situazioni di malessere del personale imputabile a cattive organizzazioni o mancanze gestionali, quest’oggi si concentra sulla disparità di trattamento che coinvolge il ruolo di Comandante. La normativa afferente “l’Indennità di Comando” sino a qualche mese fa prevedeva che tale beneficio fosse corrisposto solo ed esclusivamente ai soli Comandanti di reparto che fossero costituiti da almeno 17 militari. Con l’arrivo del nuovo contratto di lavoro, l’indennità di comando veniva estesa a tutti quei Comandanti Stazioni, senza alcun limite minimo di militari e in assenza del Comandante titolare, corrisposta ai loro rispettivi sottordini in via provvisoria.
Questa associazione torna in argomento dopo che lo scorso 21 aprile 2021, la segreteria nazionale di UNARMA aveva già rappresentato la problematica chiedendo al Comando Generale “di voler valutare la fondatezza della richiesta ed eventualmente voler richiedere nelle sedi opportune che detta disparità tra personale delle forze di polizia, essendo i medesimi i compiti e fini istituzionali, venga definitivamente meno. La scrivente Associazione Sindacale Carabinieri ritiene necessario, attraverso la presente, richiedere un immediato intervento finalizzato alla risoluzione della tematica rappresentata.
Nel riservarci sin da ora ogni ulteriore valutazione in relazione a quanto accaduto si resta in attesa di un cortese sollecito riscontro nei termini di legge. “ Ad oggi nulla è stato fatto. Il quesito che questa UNARMA intende porre all’attenzione di codesto superiore comando è la seguente: “ E’ Possibile che nel 2022 si debba assistere ancora una volta ad evidenti disparità di trattamento al quale consegue una totale assenza di meritocrazia?”
L’assegnazione dell’indennità di comando ai soli Comandanti di Stazioni senza limite di numerico minimo, è una totale mancanza di rispetto nei confronti di qui militari che da anni svolgono il ruolo di Comandante di Nucleo Comando ai vari livelli, i vari Comandanti di Plotone, di Squadra, di Sezione, di autodrappello, motovedetta, posto fisso e di Frontiera, squadriglia, officina, laboratorio, etc. Ovvero tutti coloro che, ad oggi ricoprono il ruolo di Comandante e che per tale motivo hanno il compito di gestire del personale a loro sottoposto e per cui hanno l’incombenza di redigere la prevista documentazione caratteristica.
A nostro modesto parere non devono più esistere figure di SERIE A e SERIE B, la meritocrazia deve senza alcun dubbio essere messa al primo posto per riconoscere il giusto compenso a chi, proprio come i vari Comandanti di Stazione/Nucleo Operativo/Tenenza, hanno il delicato incarico di Comandante e che per tale motivo si sono assunti la responsabilità di gestire il personale assegnatogli.
Tenuto conto che l’assegnazione dell’indennità di Comando è attualmente spettante ad una sola categoria di Comandanti e che le disparità di trattamento non fanno altro che ripercuotere negativamente sulla motivazione giornaliera del personale il quale si ritrova denigrato del suo ruolo, si chiede a Codesto Comando Generale di prendere in considerazione la problematica presentata a titolo collaborativo, e valutare lo stanziamento dei fondi necessari per l’attribuzione “dell’Indennità di Comando” anche a coloro che attualmente rivestono il ruolo di Comandante ma che non percepiscono tale riconoscimento.
Questa associazione confida in una efficace azione di codesto Comando Generale, sempre sensibile nei confronti delle problematiche inerenti al “benessere del personale”, affinché tale situazione di disparità e mancanza di meritocrazia, venga risolta garantendo un’effettiva corresponsione delle indennità previste in egual modo a tutti i militari che svolgono il medesimo compito.
UNARMA