«Nessuna prova che Eliana Frontini abbia scritto il post offensivo». L’ha sostenuto stamattina in tribunale l’avvocato Luca Berra, difensore della professoressa novarese accusata di aver diffamato su Facebook il carabiniere Mario Cerciello Rega, assassinato in servizio a Roma nella notte fra il 25 e il 26 luglio 2019: «Uno in meno e chiaramente con sguardo poco intelligente. Non ne sentiremo la mancanza». Frasi comparse sul gruppo «Sei di Novara se…» lo stesso giorno della tragedia e cancellate poco. Rimasero il tempo sufficiente per innescare un tam tam social e poi mediatico. Secondo la difesa ci sono solo elementi indiziari che, interpretati diversamente, possono anche portare al marito della docente.
[sc name=”pubblicit” ][/sc]Alla scorsa udienza il pm Silvia Baglivo aveva chiesto per l’insegnante, imputata anche di vilipendio delle forze armate, 3 mesi di reclusione. La stessa pena era stata chiesta per il marito Norberto Breccia, accusato di favoreggiamento per aver sviato le indagini. Il suo legale, l’avvocato Mattia Casarotti, stamattina ha parlato di causa di non punibilità «per non danneggiare se stesso o i famigliari», e di dichiarazioni inutilizzabili: «Aveva detto di avvalersi della facoltà di non rispondere: non gli si potevano fare altre domande». Sentenza la prossima settimana.