Uno, un caposquadra della 12/A Tuscolano II, ha il figlio che sta per arruolarsi nei vigili del fuoco. È sposato come un collega della 10/A della Rustica.
Pompieri che ieri mattina si sono ritrovati al pronto soccorso del Vannini, intossicati dal fumo sprigionato da un incendio che in via degli Armenti, a Tor Cervara, ha devastato mezzo palazzo. Ma loro sono riusciti a salvare alcuni inquilini, in particolare quello di un appartamento al terzo piano, che rischiavano di soffocare: si sono tolti dal volto le maschere degli autoprotettori d’ossigeno e le hanno messe a disposizione dei condomini che non riuscivano più a respirare. E poi, insieme con un poliziotto fuori servizio che abita nella palazzina di fronte, li hanno accompagnati in strada, dove ad attenderli c’erano le ambulanza dell’Ares 118.
Un gesto d’altruismo che per i vigili del fuoco è routine, «anche se nessuno di noi si sente un eroe per questo», sottolineano i diretti interessati attraverso i loro colleghi. Nessuno dei quattro pompieri è in gravi condizioni. Anche per loro è stato sufficiente un trattamento a base di ossigeno per riprendersi in fretta. E ieri sera sono stati dimessi e sono tornati a casa. Così come per il poliziotto che si è precipitato nel palazzo dove il fumo aveva invaso la tromba delle scale. Inagibili due appartamenti al terzo piano, più altri locali dell’edificio.
«Si sentivano le grida di chi non riusciva a scappare», hanno raccontato ancora i soccorritori che si erano precipitati per estrarre l’inquilino di una delle abitazioni in fiamme ma si sono poi dovuti trattenere in quel caos senz’aria per salvare tutti gli altri. Sul caso indaga ora la polizia che ha sequestrato gli immobili interessati e indaga con i vigili del fuoco per risalire alle cause del rogo.
Proprio come sta accadendo, ma con i carabinieri, per l’incendio che ha devastato sempre ieri mattina un appartamento al primo piano di un palazzo in via Michele Amari, all’Appio Latino. Qui purtroppo, nonostante i soccorritori siano riusciti a portare fuori l’inquilino, Innocenzo Pulcetti, 66 anni, la tragedia si è consumata sul marciapiede: l’uomo è infatti deceduto durante le manovre di rianimazione da parte del personale medico del 118.
In questo caso l’intossicazione da fumo è stata fatale al padrone di casa. Sul corpo c’erano anche alcune ustioni, non letali, che il 66enne potrebbe essere procurato nel disperato tentativo di proteggersi dalle fiamme. Indagini degli investigatori dell’Arma per capire da cosa siano state provocate.