Riceviamo dal sindacato della Polizia Penitenziaria Sinappe la lettera inviata ai vertici del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, al Provveditore regionale e alla Direzione della Casa Circondariale di Roma Regina Coeli.
Il Sindacato, dopo le vicende occorse nel penitenziario romano di Regina Coeli, è pronto a dichiarare lo stato di agitazione e a scendere in piazza per garantire la sicurezza dei poliziotti penitenziari e chiede un confronto urgente con i vertici dell’Amministrazione
lll.mo Presidente, Egregi in indirizzo,
sono giorni di follia e tensione quelli che si stanno registrando presso il penitenziario romano di Regina Coeli; dopo la rissa di domenica che ha coinvolto numerosi ristretti e ne ha visti due finire in ospedale e l’aggressione ad un agente avvenuta la mattina successiva ad opera di un detenuto, è notizia di poche ore fa di un ennesimo evento critico.
Nella serata di lunedi, un poliziotto in servizio presso la VII sezione è stato violentemente aggredito da due detenuti che ne hanno tentato anche il sequestro; ferito gravemente, è stato trasportato in ambulanza presso il più vicino ospedale che ne ha disposto il ricovero con 25 giorni di prognosi. Nel frattempo i due giovani aggressori (un italiano ed uno slavo), impossessatesi delle chiavi in custodia all’agente, si sbarravano all’interno di una cella e ne uscivano alcune ore dopo, solo dopo una lunga e delicata mediazione trattata dal Vice Comandante.
Il susseguirsi di eventi drammatici nel giro di pochi giorni, in un Istituto che da tempo ormai non veniva annotato tra quelli con problematiche relative alla gestione della popolazione detenuta ed il concomitante cambio al vertice del predetto penitenziario, induce indubbiamente ad una riflessione.
Solo ieri scrivevamo una nota che sollevava l’attenzione sull’inizio della “temibile stagione estiva del panorama penitenziario”, periodo in cui le insofferenze ed il nervosismo dei detenuti non si contengono, alimentando criticità e serie problematiche.
Impossibile pensare che tali questioni non si riverbereranno anche sul personale, insofferente ad un sistema incapace di tutelarlo nell’espletamento del compito demandato.
In un momento cosi delicato dal punto di vista della consistenza organica, data la concomitante fruizione del piano ferie estivo, ogni presenza è rilevante ed ogni presenza va preservata e tutelata al meglio.
Il SiNAPPe, pronto a dichiarare lo stato di agitazione e a scendere in piazza per garantire la sicurezza dei poliziotti penitenziari sul posto di lavoro, ribadisce (come richiesto solo ieri) l’assoluta necessità di un urgente confronto con codesta Amministrazione, volto non solo ad aprire un dialogo ma a “costruire” un carcere più sicuro; un confronto che, visti i numerosi disordini di questi giorni, dovrà avvenire nel più breve tempo possibile.
Distinti saluti.