Carola Rackete, 35 anni, sarà la candidata di punta della Linke (la sinistra tedesca) alle prossime elezioni europee. Rackete era diventata nota a livello internazionale quando, al comando della nave da salvataggio Sea-Watch 3, nel giugno del 2019 decise di forzare la chiusura del porto di Lampedusa e fu arrestata con l’accusa di resistenza a una nave da guerra e tentato naufragio: a bordo aveva 42 migranti, dopo 17 giorni in mare. Erano giorni di altissima tensione con il governo italiano, in particolare con l’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini.
La Linke, che sta affrontando una crisi di consensi, ha ora scelto di puntare su Rackete per provare a riscattarsi. Il prossimo anno, l’ex comandante correrà per Bruxelles assieme al co-leader del partito Martin Schirdewan, già deputato al Parlamento europeo.
Rackete racconta su Twitter di non avere «preso la decisione alla leggera» e ha affermato di vedere la sua candidatura come un’opportunità per una «nuova partnership» tra i movimenti sociali e la Linke.
Un mandato al Parlamento europeo serve ai movimenti per il clima «per essere una sorta di cane da guardia (watchdog) a Bruxelles. Si tratta di comunicare i contenuti dei movimenti e di far conoscere ai movimenti stessi ciò che viene deciso a Bruxelles», ha detto Rackete in un’intervista a Spiegel.
La formazione della sinistra ha appena raccolto il sostegno sufficiente per rimanere rappresentata nel parlamento tedesco alle ultime elezioni nazionali del 2021. Secondo i sondaggi, il consenso a favore della Linke sarebbe intorno al 4-5%. Ma l’immagine è stata ulteriormente indebolita da un’aspra frattura pubblica tra la leadership e una delle sue figure più note, Sahra Wagenknecht, che preferisce un approccio più restrittivo proprio sui migranti.