Riceviamo dal Sindacato USPP Polizia penitenziaria
Ieri mattina si e tenuta la visita al carcere di Regina Coeli da parte del Capo del Dap Renoldi, con la quale si e tenuto un incontro breve con i rappresentanti sindacali, già in stato di agitazione da circa 20 giorni per le aggressioni contro la Polizia Penitenziaria. Dobbiamo dire che al di la della volontà dimostrata dal Capo Dap di ascoltare le nostre osservazioni con uno scambio di idee con noi interlocutori, USPP Lazio si ritiene Non convinta sulle possibilità che abbia preso in considerazione le nostre osservazioni.
Intanto diciamo che dall’inizio pandemia 2020 ad oggi sono tre i capi Dap succedutisi nel tempo è tutti negli incontri avuti, pur dimostrando interesse alla fine le cose sono nettamente peggiorate non solo per Regina Coeli ma per l’intero sistema carcerario laziale.
La libertà dei detenuti di girare per le sezioni “buoni o cattivi” che siano è valida per tutti, diventando di fatto i “gestori” delle attività anche violenti nei confronti del personale. Che con la chiusura degli OPG sono aumentati i “pazzi” nelle carceri, diventando ingestibili.
La mancanza di differenziazione dei circuiti, applicazione di sistemi di difesa, quel percorso reale previsto dall’art. 27 della Costituzione attraverso l’applicazione dell’ordinamento penitenziario sono solo utopie per la maggioranza delle carceri laziali, che hanno portato il carcere nel Caos.
USPP Lazio nel contempo ha lasciato anche una documentazione allo stesso capo Dap sulla situazione attuale delle carceri laziali è una proposta su come contenere i violenti. In attesa di conoscere le sue intenzioni, rimaniamo in Stato di Agitazione sia per Regina Coeli che per tutte le carceri del Lazio, dove il dramma vissuto non è da meno.
Daniele Nicastrini segretario regionale Lazio