«La mia compagna aveva le contrazioni ogni 5 minuti. Tra la coda per lo shopping natalizio e i lavori, ho temuto la mia prima figlia potesse nascere in auto nel traffico. Così ho pensato che i carabinieri potevano aiutarci. Li ho affiancati in rotonda e loro ci hanno scortato con sirene e palette fino all’ospedale».
Fabio Gottardi, 35 anni di Alpignano, forse avrà sempre saputo che sarebbe diventato padre e che sarebbe stato molto emozionante ma mai avrebbe immaginato che quel momento sarebbe stato anche così adrenalinico. `Nicole è riuscita a nascere in ospedale lunedì sera, pesa 3,020 chili, la piccola e la mamma . Stefania Cenicola, 33 anni, stanno bene. «La piccola è nata alcune ore dopo ma per noi era tutto nuovo quindi ci siamo spaventati. La mia compagna aveva dolori e ho avuto paura per la bambina».
La coppia vive ad Alpignano ma il parto era previsto all’ospedale Rivoli. Ieri mattina sono andati per la visita ma li hanno rimandati a casa, «siamo a 10 minuti di distanza in auto ma quando alle 16 la mia compagna ha iniziato ad avere le contrazioni, il traffico era in tilt. Sulla rotonda di piazza Girolina ho visto la pattuglia, mi sono praticamente fermato per far passare gli altri e ho chiesto ai carabinieri di aiutarci. È stato molto incoraggiante avere il loro aiuto»•
Così la corsa in ospedale, «ma i lampeggianti non bastavano, le auto facevano passare loro ma non noi, ho dovuto fermarmi bruscamente alcune volte ma siamo riusciti ad arrivare in metà del tempo al pronto soccorso. A quel punto, la mamma è stata portata in reparto. È andato tutto al meglio, l’ho raccontato anche al maresciallo che mi ha chiamato per sapere di Nicole». Nei prossimi giorni mamma e figlia saranno dimesse, «quando sarà grande glielo racconteremo, non succede a tutti di nascere scortate».
Ora si pensa al Natale tutti insieme, «la nascita di Nicole è stato un grande regalo. Ho perso il lavoro da poco più di un mese, lavoravo per enti terzi per una società di gas e a novembre mi hanno licenziato. La mia compagna è in maternità,ma andiamo avanti, in qualche modo bisogna farlo. Ora, appunto, ci godiamo il Natale e il nostro piccolo grande regalo».
torino.repubblica.it