Carabiniere sorpreso a sniffare cocaina sequestrata – La Corte di Cassazione ha confermato la condanna a 2 anni e 8 mesi di reclusione per un carabiniere, riconosciuto colpevole di aver sniffato cocaina sequestrata a due spacciatori direttamente in caserma. Tuttavia, la Suprema Corte ha annullato la pena accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici, riformando parzialmente la sentenza della Corte d’Appello di Perugia.
carabiniere sorpreso a sniffare dal superiore con la cocaina sulla scrivania
Il militare – in servizio fuori regione – era stato colto sul fatto da un superiore, che entrando all’improvviso nel suo ufficio lo aveva visto con la testa china sulla scrivania, un dito a chiudere una narice, in posizione tipica di chi assume cocaina.
La droga, 22 grammi sequestrati nel corso di un’operazione, era custodita in un armadio chiuso a chiave all’interno dell’ufficio. Secondo l’accusa, il militare avrebbe preso le chiavi lasciate incustodite su un’altra scrivania, prelevato una dose e fatto uso della sostanza.
La decisione della Cassazione: nessuna interdizione dai pubblici uffici
La Cassazione ha respinto il ricorso dell’imputato, ritenendolo infondato, e ha confermato la condanna principale. Tuttavia, ha ritenuto non applicabile l’interdizione dai pubblici uffici, perché la pena inflitta è inferiore ai tre anni di reclusione.
Di conseguenza, la sentenza è stata annullata solo nella parte relativa alla pena accessoria dell’interdizione perpetua dai pubblici uffici.