Si era fatto male durante il servizio di leva. Delle lesioni che gli avevano procurato un’invalidità permanente. Durante il servizio, sostenuto a cavallo tra il 1994 e il 1995, l’allora carabiniere ausiliare aveva riportato “osteocondrite astragalo piede sinistro post trauma fratturativo; esiti di trauma fratturativo 1° e 2° molare inferiore sinistro con protesi; buoni esiti di frattura acetabolo sinistro trattato chirurgicamente con mezzi di sintesi in situ, con modesto deficit funzionale”.
L’ex militare, come riporta il quotidiano lanazione.it ha fatto richiesta della pensione di invalidità in relazione alle conseguenze riportate in modo permanente durante il periodo di servizio militare, ottenendo l’iscrizione nell’ottavo grado, per poi chiedere che la sua posizione venisse rivalutata in conseguenza di un ipotizzato aggravamento della situazione. Circostanza a cui si è opposta l’Inps.
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La Sezione giurisdizionale regionale per l’Umbria della Corte dei Conti, chiamata a giudicare sulla questione pensionistica, ha riconosciuto fondata la richiesta dell’ex carabiniere, invitando il ministero della Difesa a versare quanto di diritto per una pensione di settimo grado al richiedente, a partire dall’1 ottobre 2004, sottolineando come la decisione, sulla scorta della documentazione medica, sia da considerarsi una valutazione generale dell’inquadramento pensionistico e non il riconoscimento dell’aggravamento, istanza che i giudici della sezione dell’Umbria hanno respinto.”
La condivisione del parere dell’Ufficio medico legale impone pertanto – sottolinea la Corte dei Conti – un più favorevole giudizio di classifica delle infermità sottese al ricorso e l’affermazione del diritto del ricorrente alla pensione privilegiata di settima categoria, oltre all’indennità per una volta tanto pari a tre annualità della pensione di ottava categoria”.