Carabiniere rimprovera ragazzo che getta carta a terra: il padre insulta e minaccia di morte il militare

carabiniere investito

Un 40enne ha reagito con veemenza di fronte alla mancanza di rispetto manifestata dal proprio figlio per il luogo in cui si trovavano, aggredendo verbalmente un carabiniere del Reparto Servizi di Magistratura di Catania.

Carabiniere aggredito verbalmente e minacciato

Nella mattinata, nell’ingresso affollato al piano terra del Tribunale per i minorenni di Catania, uno dei militari dell’Arma, responsabile della sorveglianza delle aule delle udienze e dei controlli di sicurezza all’ingresso del palazzo, si trovava vicino al dispositivo metal detector. In tale contesto, ha notato un giovane che, appena entrato, ha gettato a terra un fazzoletto di carta.

Il militare ha rimarcato al giovane che certamente a casa sua non avrebbe adottato un comportamento simile, gettando la carta a terra. Il ragazzo, comprendendo l’errore, ha prontamente raccolto la carta e l’ha gettata nell’apposito cestino della spazzatura, per poi rientrare all’interno del Tribunale.

Tuttavia, in quel preciso istante, un uomo seduto nella sala d’attesa si è alzato di scatto. Rivolgendosi al militare dell’Arma e contestando il rimprovero nei confronti del giovane, ha dichiarato che era stato un grave errore rimproverare “u picciriddu” (il giovane). Iniziando a minacciare il militare, l’uomo lo ha invitato ad abbandonare la divisa e ad uscire fuori dal Tribunale, ignorando la presenza di molte persone nell’area. L’uomo si è successivamente allontanato, lasciando l’edificio e continuando a rivolgere insulti al militare, che lo ha seguito nel tentativo di riportarlo alla calma e identificarlo.

A questo punto, rendendosi conto che sarebbe stato identificato, anziché desistere dal suo comportamento aggressivo, l’uomo ha continuato a urlare, arrivando addirittura a minacciare di morte il militare.

L’uomo ha precedenti di polizia

Al sopraggiungere di altri due carabinieri, che avevano udito le urla, l’uomo è stato riportato alla calma e identificato. Si tratta di un cittadino catanese di 40 anni, già noto alle Forze dell’Ordine, nonché padre del giovane di 21 anni che era stato convocato in Tribunale per partecipare a un’udienza relativa a un procedimento penale a suo carico. La difesa ingiustificata e accanita del figlio ha comportato al 40enne l’accusa di “oltraggio e minaccia a Pubblico Ufficiale”, con la conseguente presentazione di denuncia nei suoi confronti.

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