Aveva detto la sua sull’attività dell’opposizione in Consiglio comunale, a Forni di Sopra. L’aveva fatto attraverso Facebook, né più e né meno di chiunque, oggigiorno, utilizzi i social network per esprimere pubblicamente un’opinione. E aveva usato toni decisi, ma urbani, rimproverandole di «non essere costruttiva per il bene del paese».
Eppure, quel post, a lui che è un appuntato scelto della stazione dei carabinieri di Forni di Sopra, era costata un giorno di consegna.
Il caso è nato nel febbraio 2021, quando il militare dell’Arma ha pubblicato in un gruppo chiuso del social network un post nel quale diceva che un’opposizione che si limita a criticare l’operato della maggioranza diventa inutile e poco costruttiva per la comunità. Specie nei comuni medio-piccoli, dove l’amministrazione non riguarda le ideologie, ma la spesa oculata delle risorse.
I consiglieri d’opposizione si sono lamentati con i suoi superiori, che lo hanno sanzionato in base al Codice dell’ordinamento militare. Il carabiniere si è affidato al giudice amministrativo. Il Tar ha stabilito che il post non era lesivo del prestigio delle Forze armate o contrario al decoro imposto a un militare. Si tratta, invece, di una critica esortativa, non offensiva e non censurabile, nemmeno a un militare. Alla fine, a essere condannato è stato il ministero della Difesa, che dovrà pagare le spese processuali.