Carabiniere morto in incidente stradale, automobilista a giudizio

Carabiniere Ciulla
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Il venticinquenne Davide Ciulla era a bordo di una motocicletta che avrebbe fatto un sorpasso azzardato: rito abbreviato per Pietro Gucciardo, 37 anni, accusato di avere svoltato a sinistra in un tratto vietato. La difesa ottiene l’acquisizione di una perizia

Un sorpasso azzardato ad alta velocità e la svolta improvvisa – e vietata – di un’auto che lo travolge in pieno: sarebbe morto così, secondo la ricostruzione dell’episodio fatta dal pubblico ministero Gloria Andreoli, il carabiniere venticinquenne Davide Ciulla, in servizio alla tenenza di Ribera.

L’automobilista Pietro Gucciardo, 37 anni, di Agrigento, rischia adesso una condanna per omicidio stradale. Il giudice per l’udienza preliminare, Micaela Raimondo, ha ammesso l’imputato al rito abbreviato accordando la richiesta del suo legale Salvatore Pennica di acquisire una consulenza tecnica di parte.

La procura, in ogni caso, riconosce un’attenuante all’imputato legata al fatto che all’incidente mortale avrebbe contribuito anche il motociclista facendo un sorpasso azzardato, tenendo una velocità superiore al limite e non mantenendo la destra. 

L’incidente, nella strada statale 115, all’altezza di Cattolica Eraclea, è avvenuto l’8 maggio dell’anno scorso. Ciulla, a bordo di una moto Ducati, stava percorrendo la strada alla velocità – ricostruita da una consulenza tecnica – di 140 km orari, ovvero ampiamente superiore al limite. Dopo avere avvistato la Fiat Punto guidata da Gucciardo avrebbe azzardato un sorpasso nonostante la striscia continua sulla carreggiata lo vietasse: l’auto, però, avrebbe effettuato una svolta a sinistra, vietata dalla segnaletica, colpendo in pieno la moto. 

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