Non si è voltato dall’altra parte. Nonostante fosse libero dal servizio e nonostante con sé avesse la sua bimba di 7 anni, ha fatto quello che gli ha detto l’istinto: intervenire. E alla fine è riuscito a “salvare” la vittima e a far finire in manette i banditi. Sei ragazzi – tutti cittadini marocchini tra i 19 e i 28 anni, irregolari e con precedenti – sono stati arrestati sabato pomeriggio a Milano con le accuse di rapina impropria, resistenza e minaccia a pubblico ufficiale dopo aver cercato di scippare una 23enne e aver aggredito un militare libero dal servizio che era intervenuto in difesa della giovane.
Come riportato da milanotoday.it, il loro blitz è andato in scena in via Vincenzo Monti, a due passi dalla caserma Montebello. I sei, stando a quanto appreso, erano stati fermati in mattinata dopo un furto in un supermercato di via Forze Armate ed erano stati accompagnati lì per essere identificati. Terminati gli atti – con la denuncia di uno di loro per ricettazione perché trovato in possesso di due cellulari rubati -, i giovani sono stati rilasciati. Una volta fuori, a neanche 100 metri di distanza, gli stessi ragazzi hanno rubato il cellulare alla 23enne che era in bici ferma al semaforo.
Il loro blitz, però, non è sfuggito al carabiniere – anche lui del Radiomobile – che era in attesa alla ferma del tram insieme alla figlioletta. Il militare si è qualificato ed è subito intervenuto, ma il branco per tutta risposta lo ha accerchiato e picchiato, cercando di soffocarlo e minacciandolo di morte davanti alla piccola. Solo per caso in quel momento è passata una pattuglia, che ha visto la scena e ha messo in fuga i sei, poi raggiunti e bloccati poco lontano. I ladri sono quindi stati nuovamente accompagnati in caserma e poi nel carcere di San Vittore.
“Un sentito grazie va fermamente rivolto al collega intervenuto spontaneamente il quale, nonostante libero dal servizio ed accompagnato dalla figlia minorenne, non ha esitato un solo istante ad intervenire per aiutare la donna vittima dell’aggressione e di un tentativo di rapina“, il commento del nuovo sindacato carabinieri, che ha denunciato l’accaduto chiedendo più sicurezza per i militari.
“È doveroso rimarcare che il collega ha agito con grande senso del dovere e sprezzo del pericolo, nonostante il numero degli aggressori che lo ponevano in evidente inferiorità numerica, perché quando si è un servitore dello Stato molto spesso non si ha tempo di pensare a rischi e conseguenze, ma si agisce d’istinto e in aiuto dei più deboli“, ha sottolineato il sindacato.
L’auspicio è che l’accaduto “sia un punto di partenza e riflessione per le istituzioni preposte a garantire la sicurezza dei cittadini, nel rivalutare piani, misure e strumenti più idonei e commisurati all’andamento della criminalità, per migliorare soprattutto la prevenzione dei fenomeni di microcriminalità e il contrasto dei reati più ricorrenti, garantendo maggiore efficacia ed efficienza specialmente a quei reparti maggiormente proiettati in attività di controllo del territorio“.