Carabiniere investito a Padova: operazione chirurgica di 7 ore. Le condizioni di salute

carabiniere sfregiato al volto

Da quando l’automobile di Haxhi Collaku l’ha travolto venerdì pomeriggio non ha mai ripreso conoscenza: ha subito una delicatissima operazione lunga sette ore e ora si trova sedato, con il rischio di vedersi amputata una gamba. Sono ancora gravissime le condizioni di salute del carabiniere 37enne rimasto ferito l’altro ieri in vicolo Castelfidardo.

Non sarebbe in pericolo di vita, ma i danni riportati alle gambe sono drammatici e oltre a multiple fratture scomposte hanno compromesso il sistema vascolare, per cui la cautela dei medici sul decorso operatorio è massima. Inoltre nella notte tra venerdì e sabato, 15 luglio, il quadro clinico è peggiorato.

Qualche certezza in più su modi e tempi di ripresa si potrà avere solo nei prossimi giorni.Nel frattempo al ferito e a tutta l’Arma arriva la solidarietà del presidente della Regione Luca Zaia.

carabiniere investito a Padova: il quadro clinico

Il ferito, un vicebrigadiere del Nucleo radiomobile di 37 anni, è stato investito da Collaku che con la sua Skoda lo ha schiacciato contro l’auto di servizio, su cui il militare era chinato per verbalizzare l’intervento in corso.

Un urto violentissimo, che ha fatto accartocciare entrambe le vetture e che ha avuto conseguenze devastanti sul 37enne.L’uomo ha riportato traumi importanti a entrambi gli arti inferiori, ma in particolare a preoccupare i medici sono le condizioni di una delle due gambe.

Oltre a varie fratture scomposte delle ossa e delle ginocchia, le lacerazioni sono state tanto profonde da lesionare anche vene e arterie, tanto che il carabiniere ha perso molto sangue ed è arrivato al pronto soccorso dell’ospedale di via Giustiniani privo di conoscenza.

Immediatamente è stato sottoposto alla Tac al cranio e alla colonna vertebrale per verificare eventuali traumi, che però non sono stati riscontrati nella parte alta del corpo. Per quella inferiore invece la situazione è drammatica.

La notte tra venerdì e ieri il 37enne è stato operato in Chirurgia vascolare dall’equipe del professor Franco Grego: un intervento difficile, durato sette ore, per cercare di ridurre i politraumi. Ora è ricoverato in terapia intensiva e seguito sia dai medici di Chirurgia vascolare che da quelli di ortopedia. È intubato e sedato, poiché se venisse svegliato dovrebbe sopportare dolori atroci.

La situazione è stata definita «molto critica» dal professor Vito Cianci, direttore del Pronto soccorso dell’Azienda Ospedale-Università che ha reso note ieri le condizioni del ferito. I medici stanno facendo di tutto per scongiurare quest’ipotesi, ma il peggiore degli scenari possibili può prevedere anche l’amputazione della gamba.

LA VICINANZA

«Facciamo tutti il tifo per lui. Mi auguro che il delicato intervento e le cure segnino la via di un decorso positivo e di un ritorno alla famiglia appena possibile. Un augurio sincero che sento di formulare insieme ai sentimenti di solidarietà e di gratitudine – ha commentato Zaia – Ringrazio l’Arma e tutte le forze dell’ordine per l’impegno profuso quotidianamente a rischio della vita.

Unisco inoltre la mia vicinanza a quella espressa da più parti al collega di pattuglia, provato dall’aver vissuto i difficili momenti di una circostanza professionale estrema».

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