I giudici della Corte dei Conti presieduti da Sergio Vaccarino hanno condannato il carabiniere G. B. in servizio alla sezione amministrativa del comando gruppo di Monreale a risarcire 171 mila euro all’Arma che il militare avrebbe sottratto dal 2015 al 2018.
Come è nato il procedimento
Il procedimento era anche a carico di C. A., capo del servizio amministrativo del comando legione carabinieri Sicilia, difeso dagli avvocati Antonio Cirafici e Fulvio Sinagra che è stato assolto. Il militare era il responsabile della sezione amministrativa del gruppo di Monreale e attraverso dei falsi certificati di viaggio intestati a ignari colleghi si sarebbe appropriato delle somme contestate dalla procura contabile.
Le indagini
Ad indagare sulle somme sottratte sono stati gli stessi colleghi del gruppo di Monreale. Gli stessi carabinieri a cui erano stati intestati i certificati di viaggio hanno ammesso di non sapere nulla di queste somme. Passando al setaccio l’intera gestione del responsabile amministrativo è emerso un ammanco di circa 171 mila euro. Il militare avrebbe clonato i certificati di viaggio o creati di nuovi.
Il sistema scoperto dalle verifiche dei colleghi
Un sistema che sarebbe andato avanti, ma forse scoperto grazie alle verifiche di alcuni colleghi e all’informatizzazione delle procedure. “La condotta è connotata dall’elemento soggettivo del dolo – si legge nelle sentenza dei giudici contabili – La portata materiale e temporale della macchinazione attuata, sviluppatasi attraverso la falsificazione di atti e di firme nonché per mezzo dell’abusivo riempimento di certificati di viaggio vergini o clonati, non lascia dubbi sulla volontà di funzionalizzare le proprie condotte, scientemente attuate, all’appropriazione degli anticipi di missione con correlativo, consapevole, depauperamento delle ragioni erariali”.
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