La lettera della mamma di un carabiniere, indirizzata alla premier Giorgia Meloni, è stata spedita alla redazione de ilmessaggero.it.
La signora, gravemente malata, segnala una sitiuazione di anomalia legata al trasferimento del figlio e, per questi motivi, si rivolge al presidente del consiglio in carica.
La lettera
«Voglio fare un appello pieno di dolore, delusione e rabbia al presidente del Consiglio dei Ministri, onorevole Giorgia Meloni, donna come me, madre come, di cui nutro una grande stima e ammirazione.
Persona che si è formata da sola e che con tenacia e perseveranza è arrivata ad essere il capo del potere esecutivo oltre ad essere una donna sensibile alle problematiche sociali e della famiglia.
Tocco proprio il tema della famiglia, io che sono una donna di 74 anni, vedova. con problemi sanitari gravi che riguardano alcuni miei familiari stretti, con un figlio, Gianluca Mancini Vice Brigadiere dell’Arma dei carabinieri che fa servizio alla Compagnia Carabinieri di Fermo, a duecento chilometri di distanza dalla mia residenza.
Carabiniere ha la mamma malata ma il trasferimento non arriva
Mio Figlio come ho già evidenziato in una lettera pubblicata precedentemente dove chiedevo I’attenzione del Ministro Crosetto e del Comandante Generale Luzi, rimasta senza risposta, ha proposto domanda di trasferimento per gravi motivi familiari in data 18 novembre dell’anno 2022, ad oggi, andando oltre i 180 giorni previsti per avere una risposta dalla Pubblica Amministazione, mio figlio non ha ottenuto alcuna risposta.
Mi chiedo dove è la tanto pubblicizzata vicinanza al personale in difficolta? Dove è la famiglia dell’Arma dei Carabinieri che mio figlio tramite essa serve lo stato con decoro e onore da 29 anni? Perchè questo abbandono? Perchè questa superficialità spaventosa e queste lungaggini burocratiche?
I problemi di mio figlio sono sorti purtroppo dopo il trasferimento alla Compagnia Carabinieri di Fermo e lo documentano le date dei certificati medici emessi dalle strutture sanitarie pubbliche e allegati alla domanda. Mio figlio è stanco, oltre ai turni di lavoro ogni settimana deve affrontare 400 chilometri.
Il suo fisico, il suo stato di salute generale ne sta risentendo pesantemente ma purtroppo è palese che al Comando Generale tutto ciò non importi, perchè il mio adorato figlio per sua madre è una persona per il Comando Generale è un numero di matricola.
Se gli accade qualcosa viene sostituito come si sostituisce una cosa rotta. Bene, signora presidente Meloni, io non permetterò che a mio figlio accada qualcosa, perchè nonostante sono anziana e malata, io sono sua madre e non lo abbandono e qualsiasi cosa dovesse toccado in negativo ognuno si prenderà le proprie responsabilità davanti alle Autorità Preposte.
Faccio una riflessione tutta mia ma veritiera: mio figlio è una persona forte, attaccato alla vita, ama la sua famiglia e ama tantissimo la sua istituzione: se era una persona più debole probabilmente avrebbe fatto un gesto insano, togliendosi la vita e sarebbe purtroppo uno dei tanti uomini in divisa che aveva problemi personali non riconducibili al servizio e che si è tolto lavita, abbandonato.
Vede signora presidente del Consiglio Giorgia Meloni, io da mamma come lei, resto allibita come una grande Istituzione che è L’Arma dei carabinieri che porta prestigro in questo Paese, garantendo la legalità e la sicurezza possa comportarsi in questo modo nei confronti di un suo onesto dipendente.
Mio figlio parlandomi non ha mai generalizzato, è stanco e deluso ma ha parlato molto bene dei suoi colleghi di Fermo, li sente come fratelli, mi ha parlato della vicinanza del Comandante della Radiomobile, del Comandante di Compagnia e del Comandante Provinciale inoltre ha avuto parole di forte apprezzarnento per la grande umanita nei confronti del Generale Cagnazzo Salvatore, suo Comandante della Legione Marche.
Mi auguro Signora Presidente Meloni che almeno lei, donna e madre come me, mi dia una risposta, sono anche io stanca e malata ma ancora credo nelle sane Istituzioni di questo paese.
Pierina Silvestri
Fonte: ilmessaggero.it