Un appuntato dei carabinieri, simultaneamente titolare al 70% e istruttore in quattro scuole guida, è stato recentemente condannato dalla Sezione giurisdizionale per l’Abruzzo della Corte dei Conti a risarcire il Ministero della Difesa con la somma di 33mila euro. Il militare è stato accusato di presunto danno erariale, derivante da un’accusa di percezione illecita di denaro.
La vicenda giudiziaria-contabile ha avuto inizio nel 2018 con un esposto anonimo che denunciava il presunto “doppio lavoro” dell’appuntato scelto, in servizio presso il comando regionale carabinieri forestale di Abruzzo e Molise. Le indagini, condotte dalle Fiamme gialle dell’Aquila, hanno rivelato l’uomo era proprietario al 70% di tre scuole guida, dove svolgeva anche il ruolo di insegnante-istruttore.
Le indagini hanno rilevato un’attività professionale continua e non occasionale a favore di un’impresa commerciale di cui era socio di maggioranza e amministratore di fatto, attività non autorizzabile. Il militare aveva pubblicizzato questa attività, ritraendosi sul sito internet dell’autoscuola.
La Procura regionale contabile e la Sezione Giurisdizionale hanno sollevato critiche sulla comunicazione al proprio Corpo di appartenenza, considerandola “irrilevante”. L’imputato avrebbe omesso di comunicare la proprietà delle società e la relativa retribuzione, e la sua attività di docenza non era esente dal regime autorizzatorio.
La Corte dei Conti ha contestato un comportamento doloso da parte del carabiniere, calcolando il danno erariale considerando le retribuzioni per i periodi in cui non ha prestato servizio, i compensi per le attività non autorizzate e il danno all’immagine. È importante sottolineare che questa è una decisione di primo grado, soggetta ad appello da parte dell’appuntato.