Perse il controllo dell’auto di servizio mentre tornava in caserma dopo aver consegnato alcuni documenti al Tribunale di Firenze, danneggiando oltre alla propria vettura anche altre cinque in sosta. Per questo il brigadiere capo dei carabinieri Carmine Campana, in servizio alla Compagnia di Empoli, dovrà risarcire il Comando Legione dell’Arma con 8.000 euro tirandoseli fuori dalle proprie tasche.
Lo stabilisce una recente sentenza della Corte dei conti, chiamata a pronunciarsi sull’eventuale danno erariale provocato dal comportamento del sottufficiale. Danno che la corte ha riconosciuto e quantificato appunto in 8.000 euro, con un leggero sconto rispetto a quanto chiedeva la Procura contabile.
Come riporta iltirreno.it, era stato lo stesso Comando Legione nel gennaio 2019 a segnalare alla Corte dei conti un elenco di incidenti che avevano provocato danni alle auto dell’Arma, tra cui quello di cui fu protagonista il 25 settembre 2017 il brigadiere capo Campana.
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Nella segnalazione si riferiva che Campana stava tornando a Empoli dopo aver consegnato alcuni documenti a Firenze e si sarebbe allontanato dal tragitto più breve verso la caserma, perché l’incidente avvenne in una strada senza sfondo della zona industriale del Terrafino. Qui una brusca sterzata a destra provocò un testacoda e l’urto contro ben cinque auto in sosta.
Il sottufficiale è stato chiamato a risponderne anche davanti alla Corte militare d’appello di Roma, con una sentenza di condanna divenuta irrevocabile il 16 ottobre 2020. Nel frattempo anche la giustizia contabile ha fatto il suo corso e la Procura presso la Corte dei conti ha quantificato in 8.428 euro il danno da risarcire.
Campana, tramite il suo avvocato Alessandro Capone, si è giustificato dicendo che non andava particolarmente veloce quando è accaduto l’incidente e quella sterzata fu la conseguenza di un furgone che gli aveva tagliato la strada e che poi si era allontanato. Disse anche che poco prima dell’incidente aveva accusato un piccolo malore ed era abbastanza stanco.
Circostanze che non sono state ritenute attenuanti dai giudici contabili. Anzi, ha argomentato la corte presieduta dal giudice Angelo Bax, se davvero il brigadiere era stanco avrebbe dovuto andare ancora più piano di quanto andava quel pomeriggio.
Insomma, niente sconti al carabiniere, che si era anche stupito del conto presentato dal carrozziere. Davvero quella Fiat Bravo valeva tutti quei soldi? Secondo i giudici sì, salvo il radiatore perché sul luogo dell’incidente non furono trovate tracce di liquido. Di qui lo sconto di 460 euro. Tutto il resto, però, vale a dire 8.000 euro, dovrà essere risarcito dal sottufficiale al Comando Legione di Firenze.