«È stata una bellissima giornata che ha detto cose belle e chiare con le parole semplici dei carabinieri, e cioè che la mafia non passa». Così il colonnello Sergio De Caprio, alias Capitano Ultimo, l’uomo che il 15 gennaio di trent’anni fa catturò Totò Riina, commenta con l’AdnKronos l’arresto di Matteo Messina Denaro. De Caprio si sofferma sui trent’anni di latitanza del superboss, che per molti dimostrerebbero che Messina Denaro ha goduto di “protezioni”: «Siamo felici della giornata, fieri delle nostre forze di polizia, della nostra magistratura – sottolinea – , sappiamo che poi ci sono gli sciacalli di sempre che fanno e faranno gli sciacalli di sempre, come già disse in modo chiaro il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa. Degli sciacalli non parlo, li lascio ai dotti, medici e sapienti».
Messina Denaro, il Capitano Ultimo: «Si mettessero d’accordo su cosa vogliono»
C’è chi già ipotizza che Messina Denaro si sia in realtà consegnato, magari dopo una “trattativa”: «Io ho visto che Messina Denaro è stato preso – chiosa Ultimo -, ora, se i latitanti non vengono presi non va bene, quando vengono presi non va bene, che si mettessero d’accordo su cosa vogliono».
Trenta anni fa il “metodo Ros” portò alla cattura di Riina, ora il “metodo Ros” consegna alla giustizia Messina Denaro: «Non c’è nessun metodo – osserva il Capitano Ultimo –, c’è chi serve il popolo come abbiamo fatto noi, e chi invece si serve del popolo. Si tratta di scegliere da quale parte uno vuole stare».
«Non so se con il suo arresto la mafia è finita»
«Non so se con l’arresto di Messina Denaro la mafia è finita – dice infine De Caprio –, so per certo che la lotta alla mafia continuerà fino a quando la mafia non sarà annientata, e lo faranno quelli che combattono per il popolo senza volere nulla in cambio. Quelli che invece sfruttano il popolo continueranno a fare la loro triste vita, la loro triste e meschina propaganda».
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