Tutto è bene quello che finisce bene. Si è conclusa ieri con una archiviazione piena, perché “il fatto non sussiste”, la vicenda giudiziaria del colonnello dell’Arma Sergio De Caprio, alias ‘Capitano Ultimo’, imputato del reato di diffamazione militare aggravata nei confronti dell’ex comandante generale dei carabinieri, il generale Giovanni Nistri.
La causa scatenante del procedimento aperto nei confronti dell’ufficiale che catturò Totò Riina era stata una intervista in esclusiva che egli aveva rilasciato a luglio del 2020 proprio al Riformista.
Ultimo, nell’intervista al Riformista, aveva criticato i vertici della Benemerita, Nistri ed generale Teo Luzi, all’epoca capo di stato maggiore ed ora numero uno dell’Arma, per il modo in cui esercitavano l’azione di comando sui carabinieri.
Dopo aver ‘bocciato’ la gestione del duo Nistri-Luzi, Ultimo, in pensione dallo scorso anno, aveva quindi avanzato la proposta di istituire una commissione d’inchiesta, finalizzata anche ad rifondazione dell’istituzione militare.
I capi dell’Arma, per Ultimo, sarebbero stati manifestamente ostili verso i sindacati militari, mai effettivamente coinvolti. Il pm aveva chiesto l’ assoluzione ai sensi del 530 comma 2°, in quanto per analoghe condotte Ultimo era già stato assolto l’anno scorso, riconoscendo l’esercizio del diritto di critica.
Il collegio, come detto, è stato di diverso avviso ed ha assolto De Caprio con la formula più ampia.
Nistri era stato criticato da Ultimo anche dopo una sua audizione in Commissione difesa alla Camera. “Viene quindi riconosciuto e sdoganato finalmente quel diritto di critica poiché scriminato”, ha affermato il luogotenente Massimiliano Zetti, segretario del Nuovo sindacato carabinieri di cui Ultimo è il presidente onorario. Ieri, prima della conclusione del processo, Ultimo aveva anche rilasciato dichiarazioni spontanee in maniera calorosa e appassionata, rivendicando il diritto della critica e dell’azione sindacale ancora osteggiata ed evidentemente ritenuta come ‘lesa maestà’ da alcuni comandanti. Ad assistere Ultimo, l’avvocata Saveria Mobrici, presidente della Camera penale militare. Si attendono le motivazioni.
Ad Ultimo le felicitazioni per l’assoluzione, ricordandolo sempre per le brillanti operazioni di polizia giudiziaria condotte quando era in servizio e per l’attività di assistenza ai bisognosi che attualmente svolge con la sua onlus nella Capitale.
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