Si chiama Lakhdar B. l’uomo che questa mattina, 8 novembre, verso le 6.35 a Cannes ha aggredito un poliziotto, con un coltello. Mentre lo faceva ha urlato di «agire in nome del profeta». L’uomo, secondo la ricostruzione de Le Figaro, è un algerino classe 1984 con permesso di soggiorno italiano. Sarebbe arrivato legalmente in Francia nel gennaio 2016 per poi trasferirsi in Italia dove ha ottenuto diversi permessi di soggiorno successivi. Aveva chiesto un permesso di soggiorno in Francia il 22 ottobre 2021. L’identità è sconosciuta alle forze dell’ordine, e non ha precedenti penali. La pista terroristica è ora al vaglio degli investigatori. Secondo quanto riferito dal ministro dell’Interno, Gerald Darmanin l’aggressore non aveva nessun precedente giudiziario e non era schedato per “radicalizzazione”. Al momento, la procura antiterrorismo non ha ancora deciso di occuparsi dell’inchiesta, ma «osserva» la situazione, ha precisato Darmanin.
«Secondo i media francesi, l’algerino che questa mattina a Cannes ha aggredito un poliziotto con un coltello avrebbe un permesso di soggiorno italiano. Chiediamo chiarezza immediata da parte del Viminale, soprattutto perché è ancora vivo il ricordo dell’attentatore di Nizza di un anno fa e che era sbarcato poche settimane prima a Lampedusa», ha detto il leader della Lega Matteo Salvini. Sempre secondo il quotidiano francese non è una novità che i terroristi che hanno colpito in Francia o in altri Paesi europei abbiano legami con l’Italia. Era già accaduto con l’attentato al mercatino di Natale a Berlino, nel dicembre 2016, e con l’attacco nella cattadrale di Nizza nell’ottobre 2020. Nel primo caso si trattava del tunisino Anis Amri, che aveva trascorso diversi anni nel Belpaese, anche come detenuto in carcere; nel secondo caso era stato il 21enne, sempre tunisino, Brahim Aoussaoui, arrivato con i barchini a Lampedusa.
La vicenda
Questa mattina Lakhdar si è avvicinato a un mezzo della polizia, insistendo per chiedere informazioni. Poi ha aperto la portiera del sedile della volante e ha accoltellato tre volte l’agente, seduto al posto di guida, colpendolo al torace. Il poliziotto, hanno spiegato fonti della polizia, si è salvato grazie al giubbotto antiproiettile che indossava. L’aggressore è poi andato dall’altra parte e ha tentato di pugnalare il collega, seduto sul sedile passeggero, ma senza successo. A quel punto l’agente al volante ha neutralizzato l’aggressore sparando tre colpi, due dei quali lo hanno ferito alla schiena. Fonti vicine alla polizia hanno raccontato che mentre veniva ferito, ha recitato alcune frasi «facendo riferimento al Profeta».