Canadair precipitato sull’Etna: chi sono i due piloti morti nell’incidente. Ritrovati resti umani e la scatola nera

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Due destini incrociati, quelli di Roberto Mazzone e Matteo Pozzoli, i due piloti dispersi dopo l’incidente di ieri in cui un Canadair si è schiantato a causa di un urto di un’ala sul monte Calcinera, a Linguaglossa, paese alle pendici dell’Etna.

Roberto Mazzone è stato protagonista di un eroico atterraggio di emergenza sulla spiaggia di Salerno, nel 2003. Matteo Pozzoli è stato invece condannato per omicidio colposo e disastro aereo per la tragedia di Monte Lupone, in provincia di Latina: in quell’occasione perse la vita il capitano Maurizio Poggiali. Pozzoli, secondo l’accusa, avrebbe provocato la tragedia con una manovra azzardata.

E intanto sull’Etna sono stati ritrovati i primi resti dei due piloti morti ieri e la scatola nera del velivolo. L’area dello schianto è interamente sotto sequestro quindi si continuerà a cercare inizialmente nelle aree circostanti, dove risultano esserci rottami del velivolo precipitato. Tra le ipotesi al vaglio della procura di Catania, c’è quello di uno stallo d’ala dovuto a una manovra sbagliata, o un volo a una quota troppo bassa: scenario che riporta direttamente all’incidente di Monte Lupone, avvenuto l’8 agosto del 1997.

Alla guida dell’aereo militare, un Siai Marchetti 208 M, schiantatosi sulle colline di Cori, c’era proprio Matteo Pozzoli, condannato nel 2012 dalla Cassazione a un anno e sei mesi per omicidio colposo e disastro aereo. Pozzoli, 54 anni, all’epoca dell’incidente ne aveva 30. L’attore Fabio Poggiali, morto nel 2016, fratello del capitano scomparso nell’incidente, gli ha dedicato un libro, “Missione 933 rispondete…”, nato da uno spettacolo teatrale presentato al teatro Valle nel maggio 2004.

Roberto Mazzone, 62 anni, era invece l’altro pilota a bordo del Canadair precipitato.  A Salerno tutti ricordano l’eroico atterraggio del 12 dicembre 2003 sul lungomare. Il piccolo velivolo Cessna 150 da lui guidato aveva subito un guasto al motore, si fermò l’elica e con l’aeroporto distante 25 chilometri Mazzone aveva deciso di atterrare proprio sul lungomare, andando incontro a una palma: “C’erano i ragazzi che giocavano a calcio in spiaggia, è stato un eroe”, racconta Giuseppe Satriano, amico del pilota salernitano e presidente dell’associazione Soccorso Amico di Salerno.

“È stato tra i fondatori 45 anni fa, per me era come un fratello, quando non volava si impegnava nelle sua attività all’interno dell’associazione fornendo assistenza sanitaria ai più deboli, anche la notte. L’avevo sentito pochi giorni fa, mi ha detto che sarebbe rientrato a casa a fine ottobre dopo aver terminato il servizio antincendio”.

Roberto Mazzone lascia la moglie e due figli di 18 e 22 anni. Matteo Pozzoli, figlio dell’ex sindaco di Erba Filippo Pozzoli, non aveva figli, ma era particolarmente legato alle sorelle e alla nipotina: “Siamo sconvolti dal dolore, non riusciamo a parlare”, dicono oggi i familiari.

Si muove su due fronti l’indagine della Procura di Catania sul Canadair. Il primo troncone riguarda le cause del disastro aereo: si dovrà verificare se sia stato dovuto a un errore di manovra o a problemi di volo o strutturali. Il secondo sulla causa dell’incendio per cui il Canadair 28 era stato chiamato ad intervenire e dunque accertare se è stato appiccato e quindi sia stato doloso. I reati ipotizzati dalla procura per il momento sono disastro aviatorio colposo e incendio.

palermo.repubblica.it

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