Bologna, poliziotto avvelena la madre e si suicida: poco prima la foto sui social insieme

Poliziotto suicida Bologna

Li hanno trovati mattina uno accanto all’altra, distesi nel letto insieme, lui morto e lei in fin di vita. Madre e figlio. Poche ore prima sui social di lui c’era una foto insieme, sorridenti, davanti a una torta di compleanno. A guardarla il giorno del ritrovamento, fra i messaggi di auguri di chi ancora non sapeva, suona come un messaggio d’addio. Angelo Cambio45 anni, poliziotto in servizio al reparto mobile, in ogni immagine postata sul suo profilo aveva un sorriso largo, per nulla malinconico. Dietro ai sorrisi invece si nascondeva una profonda sofferenza, forse diventata insopportabile, al punto da decidere di farla finita. Eppure niente, a vedere quelle istantanee, da far immaginare la scena che i colleghi delle squadre Volanti si sono ritrovati davanti agli occhi quando sono entrati in casa nel quartiere Navile. Grazie alle chiavi di una vicina, che assieme ai parenti ha lanciato l’allarme perché i due, che vivevano insieme, non li vedevano e non li sentivano da qualche giorno.

L’ipotesi del tentato omicidio-suicidio

I colleghi sono entrati e li hanno trovati sul letto, uno accanto all’altro. La prima ipotesi a farsi strada è stata quella di un tentato omicidio-suicidio, forse attraverso l’ingestione di dosi letali di farmaci. La decisione di farla finita, il detonatore di questa tragedia familiare potrebbe essere riconducibile alla salute precaria dei due, e prima ancora di portarsi dietro la mammaIn realtà gli investigatori non escludono alcuna altra possibilità e sarà solamente l’autopsia sul corpo del 45enne a poter chiarire fino in fondo la dinamica del tragico gesto e indicare cosa sia successo veramente. Indaga la squadra Mobile, il pubblico ministero di turno, Bruno Fedeli, aspetta sul suo tavolo l’informativa per inquadrare quanto accaduto. Mentre la donna, 61 anni, lotta ricoverata nel reparto di rianimazione dell’ospedale Maggiore in prognosi riservata e in condizioni gravissime.

Era in malattia da un po’ di tempo

Alla base del gesto dunque ci sarebbero motivi di salute. Il 45enne da un po’ di tempo era in malattia e i colleghi avevano sue notizie solo a distanza. La preoccupazione dell’uomo sarebbe aumentata perché anche la madre avrebbe avuto problemi legati alla salute. Se sia stata questa la molla che ha innescato il dramma sarà ulteriore oggetto di approfondimento delle indagini attorno a questo tragedia familiare che ha colpito profondamente la Questura e i tanti colleghi del poliziotto che hanno avuto modo di conoscerlo e di apprezzarlo in questi anni. «É una tragedia intima e familiare che possiamo solamente rispettare» si è limitata dire il questore Isabella Fusiello, che ha interpretato così il dolore di Piazza Galilei.

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