Sono le 14:00 e una pattuglia dei Carabinieri sta percorrendo Calata Ponte di Casanova, a breve distanza da piazza Nazionale. Il traffico è intenso, e c’è un po’ di folla in prossimità di uno scuolabus dell’istituto scolastico “delle meraviglie” nel quartiere Arenaccia. In mezzo a tutto questo trambusto, si sentono delle grida di aiuto.
La pattuglia, composta dal maresciallo Samuele Repossi e dal carabiniere Pietro Bruno si avvicina e nota una bambina di 9 anni che sta lottando per respirare dopo aver mangiato una caramella. L’autista dello scuolabus ha fermato il veicolo e ha portato la bambina in strada. I presenti, tra cui l’autista, alcuni passanti e una maestra, cercano disperatamente di eseguire manovre di disostruzione senza successo.
Il maresciallo tenta la manovra di Heimlich, ma il viso della bambina è diventato bluastro, e dalla sua bocca sgorga sangue. Non rimane altra scelta: i militari prendono la bambina, e insieme alla maestra, si dirigono rapidamente verso l’ospedale “Santissima Annunziata,” che dista solo un paio di chilometri. Nonostante le sirene suonino e le luci lampeggino, quei pochi minuti sembrano un’eternità.
Carabinieri: l’arrivo nel pronto soccorso e il lieto fine
Arrivati al pronto soccorso, i medici riescono a salvare la vita della bambina. Nel frattempo, arriva anche il padre della piccola, che esprime la sua profonda gratitudine ai Carabinieri e ai medici. Per gli operatori sanitari, l’intervento tempestivo dei militari è stato fondamentale. Se fossero passati solo un paio di minuti in più, la storia avrebbe potuto avere un epilogo molto diverso. Dopo le prime cure, la bambina è stata riconsegnata al padre. Si trova in condizioni stabili, ma dovrà comunque sottoporsi ad ulteriori accertamenti medici.
Il plauso del Nuovo Sindacato Carabinieri
Il sindacato dei Carabinieri NSC Segreteria Provinciale di Napoli: “Non parliamo di gesti eroici ma semplicemente di umanità, responsabilità e senso del dovere. Sono storie a lieto fine che dimostrano la disponibilità ed il senso di vicinanza e appartenenza alla comunità. Il nostro plauso va ai cittadini che si sono adoperati, ai medici e, consentitecelo, ai nostri Carabinieri di Secondigliano, ai quali diciamo: siamo orgogliosi di voi!”.