Carabiniere libero dal servizio salva una ragazza che vuole gettarsi da un ponte a Baveno.
Il militare era in auto con le figlie. “Ero in borghese, non mi sono qualificato perché non sapevo come potesse reagire ma le ho detto che i problemi sono risolvibili, che è giovane e avrebbe avuto modo di farsi una famiglia. Doveva concentrarsi su questo.
Era già oltre il parapetto del ponte, con lo sguardo fisso nel vuoto e le mani a penzoloni, quando Francesco Pitzeri, 41 anni, vicebrigadiere dei carabinieri libero dal servizio si è avvicinato e l’ha afferrata, impedendole di gettarsi. Così il militare della sezione radiomobile della Compagnia di Verbania ha salvato una giovane ragazza di 26 anni ieri pomeriggio a Baveno, nel Verbano. Il carabiniere stava tornando a casa in auto con le sue figlie di 13 anni, appena uscite da scuola: sono rimaste in auto durante il salvataggio, hanno assistito alla scena.
«In venti anni di servizio impari che l’emozione dopo un attimo scompare per forza. Poi devi agire. Avevo già raccontato loro del mio lavoro, ma viverlo è diverso». È successo poco dopo le 14.
Il carabiniere ha attraversato il ponte di via Passarella, alto oltre dieci metri, sopra al torrente Selvaspessa, dove era passato solo 5 minuti prima. Di ritorno verso casa ha visto la ragazza. Una giovane minuta, aveva già superato il parapetto, non si reggeva alla ringhiera. Ha capito così che voleva suicidarsi e si è subito fermato.
«Pensavo fosse uno studente, sono sceso dall’auto e ho capito: guardava dritto nel vuoto. Sono corso ad abbracciarla, per tirarla verso di me. Non mi ha sentito o visto arrivare», spiega. Insieme con lui un altro automobilista che lo precedeva in auto. «Lui l’ha presa per le gambe, e l’abbiamo tenuta salda. Non era pesante così siamo riusciti a portarla all’interno della ringhiera in salvo».
Un intervento tempestivo, pochi attimi, «non ho avuto tempo di pensare ma di agire. IN venti anni di servizio ci sono state tante situazioni difficili, nessun salvataggio come questo ma nel nostro lavoro ti trovi spesso a gestire momenti in cui devi prendere le decisioni in pochi attimi». Alla ragazza cosa ha detto?
«Continuava a ripetere che voleva farla finita. Che non aveva motivi per vivere, che voleva buttarsi già. Anche quando la tenevamo stretta sul ponte. Ero in borghese, non mi sono qualificato perché non sapevo come potesse reagire ma le ho detto che i problemi sono risolvibili, che è giovane e avrebbe avuto modo di farsi una famiglia. Doveva concentrarsi su questo».
E alle sue figlie? «Che dovevo intervenire, avevano la cintura di sicurezza quindi non ho temuto scendessero dall’auto. Poi sono abbastanza grandi, hanno assistito e hanno capito. Erano però provate». In quei minuti, è intervenuta anche la pattuglia del radiomobile di Verbania e un’ambulanza che ha accompagnato la ragazza all’ospedale di Verbania dove è stata ricoverata.