Chiama il numero unico d’emergenza, il 112, e minaccia il suicidio. Ai poliziotti riferisce d’essere stanca di vivere e d’aver deciso che era giunto il momento per farla finita. Gli agenti della sezione Volanti, riuscendo a farsi dire dove effettivamente si trovava e a localizzarla, accorrono senza perdere neanche un secondo di tempo. C’era del resto da salvare, o provare a farlo, una vita.
Giunti a San Leone, i poliziotti della pattuglia rintracciano subito la quarantasettenne che non appena li vede inizia ad insultarli, a spintonarli e gli sputa addosso. Gli agenti provano a farla calmare e ad identificarla, ma non c’è verso. La donna – ed è palese agli occhi degli agenti – è ubriaca. Pesantemente ubriaca. La romena, residente da tempo ad Agrigento, non soltanto non si calma infatti, ma continua, gridando, ad offendere agenti e divise, nonché a sputargli contro. Inevitabile – visto il ripetersi dei reati – l’arresto.
Ad assistere, increduli, decine e decine di agrigentini di passaggio, qualcuno dei quali s’è anche fermato per cercare di capire cosa effettivamente stesse accadendo. Ma è stato, naturalmente ed opportunamente, subito allontanato. La donna è stata bloccata per le ipotesi di reato di resistenza a pubblico ufficiale e rifiuto di declinare le proprie generalità. Non soltanto non aveva documenti con se,ma non ha voluto farsi identificare.
E’ stata portata alla caserma “Anghelone” dove, su disposizione del sostituto procuratore di turno, titolare del fascicolo d’inchiesta subito aperto, è stata posta, in attesa dell’udienza di convalida, nelle camere di sicurezza. Il giudice, nelle scorse ore, ha convalidato l’arresto ed ha disposto, per la quarantasettenne romena, la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
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