“Disavventura in pieno centro a Milano per il calciatore rossonero Bakayoko: il centrocampista del Milan viene fermato dalla polizia che gli punta addosso un’arma. “Tutto risolto”, sostiene la Questura, ma è polemica per la possibile profilazione razzista”.
È questa la notizia che oggi campeggia su tutti i siti dei giornali italiani. Bene.
Immagino però che il cittadino “comune” non sappia come inizia un intervento di Polizia. Provo a farvelo immaginare:
“Sala Radio: Attenzione! Rissa e Colpi di arma da fuoco in corso Como… indossare GAP e prestare massima attenzione, silenzio radio per tutti parla solo chi realmente ha bisogno!”
Più o meno inizia così, immaginate l’adrenalina, la corsa, le luci blu, indossare in pochi centimetri il giubbetto, le sirene, la tua vita, si è messa in discussione la tua vita, perché il poliziotto è una di quelle categorie che per legge non può sottrarsi al pericolo, deve intervenire!
“Sala radio: si ricercano “due” persone (bianche rosse gialle viola nere) vestiti … a bordo di un suv!”
Ma secondo voi, al poliziotto interessa il colore della persona? Interessa se il soggetto fermato è un calciatore o un agricoltore? Interessa chissà cos’altro vi passa per la mente? No, al poliziotto interessa che nessuno si faccia male, possibilmente anche se stesso, possibilmente assicurando alla giustizia il reo, qualsiasi sia il suo colore e il suo mestiere.
Io sono grato ai miei colleghi! Grazie ragazzi, so cosa provate e vi ammiro, l’ho fatto anche io! Sono fiero di voi, avete adottato tutte le tecniche operative necessarie a salvaguardare ogni cosa!
Quello che mi scandalizza è che la vera notizia, quella sulla mancata sicurezza di Milano, dove c’è gente che spara in pieno centro, gente che si ammazza a pugni e calci, venga sovrastata da un normale controllo di polizia dopo una sparatoria.
Ma dove vogliamo andare?!
Pasquale Griesi, sindacalista Fsp Polizia di Stato
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