Assolti i presunti autori della resistenza a pubblico ufficiale, a processo gli agenti di Polizia.
È il testacoda giudiziario andato in scena a Milano. Tutto risale alla notte dell’8 dicembre 2019.
Un gruppo di cinque amici peruviani, dopo la serata di lavoro in un ristorante, sulla via di casa si fermarono nei giardinetti di piazza Gobetti. Bevono un paio di birre e chiacchierano. Uno di loro si allontana di qualche metro per fare pipì. Una scena che attira l’attenzione di una pattuglia del commissariato Lambrate.
I due agenti di 33 e 23 anni scendono per un controllo. Stando alla loro versione il gruppo scappa. Quando i poliziotti lo bloccano uno dei fuggitivi inizia a colpirli pugni. Arrivano gli altri e gli agenti vengono aggrediti prima dell’arrivo dei rinforzi.
Solo due dei cinque vengono arrestati e condannati il giorno successivo a 6 mesi nel processo per direttissima.A ribaltare tutto è un filmato amatoriale realizzato da un amico dei due arrestati di quello che era avvenuto in quella piazza. Immagini che furono trasmesse anche dalla trasmissione ‘Le Iene’ oltre a un altro video di un residente di un palazzo che affaccia sulla piazza. Si vedono gli agenti che, senza subire alcuna aggressione, si scagliano contro i due. Volano pugni e manganellate.
Nel processo di secondo grado davanti alla seconda sezione penale della Corte di appello il difensore Rocco Francesco Paradisi mette in fila gli errori nel verbale del controllo, le incongruenze tra le persone intervenute sul posto e soprattutto fornisce i frame di quanto accaduto incassando l’assoluzione piena per i suoi assistiti.
Da parti offese i due poliziotti, oggi di 35 e 26 anni, passano a essere imputati. Nel processo di primo grado in corso la procura contesta loro i reati di arresto illegale, lesioni, falso in atto pubblico e calunnia.
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