Assegno unico universale figli a carico, rivalutazione del 7,3% nel 2023. Cambiano gli importi e le soglie Isee, aumenti per tutte le famiglie.
Importanti novità per l’assegno unico universale per figli a carico: come riporta money.it il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha firmato il decreto che dispone, a partire dall’1 gennaio 2023, un adeguamento del 7,3% per le pensioni, ufficializzando così il tasso di rivalutazione che dovrebbe essere applicato anche sull’assegno unico.
È il comma 11, articolo 4, del D.Lgs. 230/2021, a stabilire che le tabelle con gli importi dell’assegno unico universale, come pure le relative soglie Isee, devono essere riviste ogni anno. L’obiettivo è adeguare l’importo dell’assegno unico al costo della vita, ragion per cui ogni anno le regole per il calcolo vengono aggiornate in base alle variazioni dell’indice dei prezzi.
Ebbene, il tasso di rivalutazione per l’assegno unico dovrebbe essere lo stesso di quello applicato per le pensioni, quindi un 7,3%. Va detto che si tratta di una percentuale provvisoria, che quindi potrebbe essere soggetta a variazioni nelle prossime settimane.
La domanda è: la suddetta percentuale come influirà sull’importo dell’assegno unico? In due modi: da una parte innalzando il limite Isee entro cui si può beneficiare dell’importo massimo, e di conseguenza rivedendo anche le fasce successive, e dall’altra aumentando l’importo base della prestazione.
Come cambia l’importo dell’assegno unico nel 2023
Secondo le ultime notizie il tasso di rivalutazione dovrebbe attestarsi intorno al 7,3% anche per l’assegno unico.
Qualora dovesse essere così, l’importo massimo dell’assegno unico passerà da 175 a 187,77 euro, a fronte di un aumento di circa 12 euro al mese. Di conseguenza, però, a salire sarebbe anche l’importo minimo: dai 50 euro attuali si passerà a 53,65 euro (più 3,65 euro).
Per quanto riguarda i figli maggiorenni, invece, l’importo massimo salirà a 91,20 euro, mentre il minimo a 26,82 euro.
Anche le maggiorazioni sono soggette a rivalutazione. Ad esempio, dal terzo figlio si applicherà una maggiorazione che va dai 91,20 euro (non più 85 euro) a 16,09 euro (anziché 15 euro), mentre quella prevista laddove entrambi i genitori lavorino passerà da 30 a 32,19 euro.
Di fatto, sull’intero importo oggi percepito si applicherà una maggiorazione dell’7,3%, sempre se effettivamente dovesse essere questa la percentuale di rivalutazione che verrà applicata. Ma bisognerà anche tener conto dell’aggiornamento, e del rialzo, delle relative soglie Isee, il che comporterà un ulteriore aumento dell’importo percepito.
Come cambiano le soglie Isee dell’assegno unico nel 2023
La rivalutazione avrà conseguenze anche sulle soglie Isee. Infatti, mentre oggi bisogna avere un Isee di massimo 15.000 euro per avere diritto al massimo dell’importo ottenibile, dal prossimo anno basterà stare al di sotto della soglia di 16.095 euro.
Tutte le soglie saranno così rivalutate, di conseguenza l’importo minimo scatterà solo al raggiungimento di un Isee di 42.920 euro (rispetto alla soglia dei 40.000 euro attuali).
Esempi
Prendiamo come esempio una famiglia composta da padre (unico lavoratore), madre, due figli minori e un Isee da 16.000 euro. Oggi l’importo percepito è pari a 169 euro per figlio, quindi per un totale di 338 euro.
Nel 2023, ci sarebbe un notevole incremento. Intanto perché con lo stesso Isee il nucleo familiare rientrerebbe nella soglia che dà diritto all’importo massimo, visto che questa verrà innalzata a 16.095 euro, e poi appunto per l’aumento dello stesso.
Nel dettaglio, per ogni figlio si avrebbe diritto a un importo di 187,77, arrivando così a un totale di 375,54 euro, a fronte di un aumento di circa 37 euro al mese.
Altra famiglia, questa volta composta da tre minori, con padre e madre entrambi lavoratori e Isee di 20.000 euro. Oggi l’importo percepito è pari a:
- 149,50 euro per figlio;
- 70,70 euro come maggiorazione per il terzo figlio;
- 23,90 euro come maggiorazione perché entrambi i genitori lavorano.
In totale l’importo percepito è di 543,10 euro al mese.
Con una rivalutazione al 7,3% nel 2023 come cambierà? Intanto va detto che si passerà a una soglia Isee differente, visto che mantenendo un Isee da 20.000 euro si passerà nell’attuale fascia che va da 18.600 e 18.700 euro, che appunto per effetto della rivalutazione diventerebbe da 19.957 a 20.065 euro. Oggi l’importo riconosciuto per chi fa parte di quella fascia reddituale è pari a 156,50 euro per figlio, oltre a una maggiorazione di 74,60 euro per ogni figlio successivo al secondo e 25,60 euro a figlio per il fatto che entrambi i genitori lavorano. In totale sono 621,20 euro.
Per effetto della rivalutazione al 7,3% gli importi cambierebbero così:
- 167,92 euro per figlio;
- 80,04 euro come maggiorazione per il terzo figlio;
- 27,46 euro come maggiorazione per entrambi i genitori con reddito.
In totale, quindi, la famiglia in questione avrebbe diritto a un assegno unico di 666,18 euro, a fronte di un aumento di circa 45 euro.
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Cambia la maggiorazione per Isee sotto i 25 mila euro
Novità sono previste però per la maggiorazione riconosciuta agli ex percettori di assegni familiari con Isee al di sotto dei 25 mila euro, che oggi consente l’aumento dell’assegno unico percepito fino a 190 euro al mese.
Come espressamente previsto dal decreto che ha istituito l’assegno unico, infatti, da marzo 2023 a febbraio 2024 la maggiorazione in oggetto sarà ridotta, in quanto riconosciuta per i due terzi dell’importo a cui si avrebbe diritto.
Novità per la domanda di assegno unico nel 2023
Altra novità riguarderà le modalità per la domanda di assegno unico. Intanto ricordiamo che, come stabilito dal decreto, le mensilità di assegno unico per gennaio e febbraio 2023 saranno pagate senza che sia necessario presentare una nuova domanda, né tantomeno aggiornare l’Isee.
L’aggiornamento dell’Isee andrà effettuato di regola entro la fine di febbraio, assieme alla nuova domanda di assegno unico, così da poter fruire del beneficio per il periodo che va da marzo 2023 a febbraio 2024.
Tuttavia, come spiegato dall’Inps, qualora l’Isee 2023 dovesse risultare uguale a quello del 2022, non sarà necessario presentare una nuova domanda di assegno unico visto che il beneficio verrà erogato in automatico.