Il brigadiere dei carabinieri Antonio Milia, accusato di aver ucciso il comandante della stazione di Asso (Como) Doriano Furceri, è stato sottoposto a una perizia psichiatria che lo ha reso non imputabile. Nella giornata di ieri, giovedì 9 marzo, si è svolta un’udienza davanti al Giudice per l’udienza preliminare del Tribunale Militare di Verona.
Il perito psichiatrico Giancarlo Boncompagni ha sostenuto che Milia fosse totalmente incapace di intendere al momento dei fatti. Dello stesso avviso anche il consulente della difesa, Pietro Pietrini, che è stato nominato dall’avvocato del brigadiere Roberto Melchiorre. Il 57enne avrebbe un disturbo psicotico con manie di persecuzione fortemente condizionati.
Milia sarà trasferito in una casa di cura e custodia
Di diversa opinione il consulente della parte civile, Giovanni Perini, che è stato nominato dall’avvocato Paolo Camporini che rappresenta i familiari della vittima. L’esito delle perizie porterà quindi verso una richiesta di non luogo a procedere. Il perito Boncompagni ha però ritenuto che vi sia una pericolosità sociale medio alta e per questo il giudice, che ieri ha revocato la misura cautelare, ha previsto il ricovero in una casa di cura e custodia che sarà individuata dalla Procura.
All’interno di quella struttura, Milia sarà sottoposto a cure specialistiche e valutazioni mediche che ci saranno ogni sei mesi. L’omicidio è avvenuto il 27 ottobre scorso all’interno della caserma dei carabinieri di Asso. Il brigadiere era rientrato in servizio il 18 ottobre dopo che per mesi era stato via per alcuni problemi di salute.
A gennaio era stato infatti ricoverato nel reparto di Psichiatria di un ospedale e, dopo un percorso di cura, la commissione valutare lo aveva ritenuto idoneo a riprendere il servizio. fanpage.it