Ancora un tragico episodio colpisce le Forze dell’ordine, l’Arma dei Carabinieri in particolare un Tenente Colonnello di 52 anni, in servizio a Roma da circa un mese ma originario di Bari, si è tolto la vita questa mattina, sparandosi con la pistola d’ordinanza.
Si tratta del 23esimo suicidio fra i Carabinieri dall’inizio dell’anno; il secondo caso che coinvolge il Reggimento Puglia. Solo pochi giorni fa un luogotenente dei Carabinieri si era tolto la vita, sparandosi nel suo ufficio.
Da quanto si apprende, il Tenente Colonnello si sarebbe recato in ufficio di prima mattina, dopo le 6.00; poi, il tragico gesto: l’uomo ha raggiunto una stazione di servizio in via Fanelli, poco distante dal centro abitato e lì, nella sua auto, si è tolto la vita sparandosi con l’arma di ordinanza.
Alle indagini, avviate immediatamente, il compito di far luce sulle ragioni che sarebbero all’origine del gesto che ha lasciato attoniti i colleghi e i superiori dl carabiniere.
Il Governo deve prendere atto che questi numeri non sono più tollerabili. Deve sapere mettere in campo tutte le risorse utili a creare una rete di aiuto e sostegno diversa rispetto al presente. E’ compito del legislatore prendere atto dell’ammontare non più tollerabile di questi suicidi. La politica deve capire che è necessario aprire a soggetti terzi, come in parte già avviene, non appartenenti al mondo delle forze dell’ordine, che possano garantire ai militari in difficoltà un accesso a cure e trattamenti non velati dal dubbio di andare a rovinarsi la carriera confessando i propri timori suicidari.