Continuano senza freni le morti tra le forze dell’ordine che sempre più spesso arrivano a compiere l’estremo gesto di togliersi la vita. Nella giornata di ieri, a Reggio Calabria, l’ultimo caso relativo alla morte di un poliziotto – originario di Castrovillari – in servizio presso il XII Reparto Mobile della città metropolitana. Giovedì 25 maggio un altro decesso aveva destabilizzato Palmi, in provincia di Reggio, a seguito del suicidio di un giovane agente della Polstrada che si era tolto la vita con un colpo di pistola.
L’intervento del Silp Cgil
“Ancora un suicidio in polizia. Ancora la nostra regione protagonista di questa mattanza che non può più essere sottaciuta. A nessuno importa veramente del benessere lavorativo e psicologico di poliziotti, carabinieri, finanzieri, penitenziari e militari. In una terra come la nostra dove donne e uomini in divisa sono impegnati ogni giorno contro la ‘ndrangheta, la criminalità e la continua emergenza sbarchi dei migranti, spesso con turni di lavoro estenuanti, si dimentica troppo spesso che dietro ogni difensore della legge c’è una persona e non un robot”. Lo afferma in una nota Ottavio Spinella, il segretario generale regionale del Silp Cgil – il sindacato di polizia della Cgil.
“Problemi familiari e difficoltà economiche”
“Sono storie – prosegue – che raccontano di problemi familiari e di difficoltà economiche quali cause scatenanti. I vertici delle forze di polizia hanno sottovalutato per anni questo problema. Qualcosa è stato fatto negli ultimi anni, ma molto resta ancora da fare. Come sindacato siamo impegnati per contrastare questo fenomeno, i dirigenti sindacali di categoria e delle Camere del Lavoro sono a disposizione di lavoratrici e lavoratori in divisa in tutta Italia per una reale politica di ascolto e dialogo. Ma non basta. Serve un impegno serio della politica e delle amministrazioni. Siamo pronti ad iniziative – conclude Spinella – anche clamorose sul tema dei suicidi se sarà necessario”. calabria7.it