Ammiraglio Cavo Dragone: “I russi hanno perso 15mila soldati nella guerra in Ucraina” 

A fare una stima “attendibile” ci ha pensato il capo di Stato Maggiore della Difesa, ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, che calcola “intorno alle 15mila le perdite russe”, a quasi un mese dall’invasione. Secondo Cavo Dragone questa impasse militare è dovuta anche alla scarsa motivazione da parte dei soldati russi.

La Russia ha inviato 200mila soldati tutti di zone remote della Russia – C’è chi stupisce del fatto che le forze armate di Mosca, con 200mila uomini siano tenuti in scacco cosi’ a lungo. Ma l’ufficiale – che ha parlato in audizione alle commissioni Difesa di Camera e Senato – ha una spiegazione: “I russi – ha detto – stanno combattendo una guerra d’invasione. Putin ha usato truppe che venivano da lontano, in modo che non ci fosse vicinanza con l’Ucraina, e la Bielorussia non entra in campo proprio per questo motivo. Lo ha fatto – ha sottolineato – anche per ragioni di ‘info-warfare’: si cerca di non dare notizie alle famiglie su quello che sta succedendo. Se si calcola che per ogni morto ci sono almeno 10-15 persone che lo piangono, si vede che il numero di persone colpite da quello che avviene è abbastanza alto”.

Soldati giovani e poco motivati – Si tratta inoltre, ha aggiunto, “di militari giovani e poco motivati, mentre gli ucraini combattono per casa propria. Questi sono fatti determinanti”. E l’Italia ha rafforzato la sua presenza sul fianco est della Nato, “aumentando – ha riferito Cavo Dragone – gli Eurofighter in Romania, ora sono 8; in Lettonia abbiamo 250 uomini e nell’area sud tre navi. Sono poi pronte ad essere mobilitate 1.350 unità della task force di elevata prontezza dell’Alleanza, con 500 incursori, 77 mezzi terrestri, 2 navi e 5 aerei”.

Occhio poi anche allo spazio, destinato a diventare terreno di guerra. La Russia, ha ricordato l’ammiraglio, “ha mandato poco tempo fa un segnale fortissimo abbattendo un suo satellite non più funzionante. E’ un messaggio forte che dobbiamo cogliere per tempo”. Da parte della Russia, ha spiegato ancora il capo di Stato Maggiore della Difesa, “c’è stato un attacco ‘tradizionale’ con artiglieria pesante preceduto da pesantissimi attacchi cyber. E’ stato un modo per affermare che non c’è solo la Cina come antitesi alle nostre alleanze. La Russia – ha osservato l’ammiraglio – ambisce a riaffermare il proprio ruolo di superpotenza internazionale utilizzando il suo peso strategico con estrema aggressività attraverso operazioni militari sia classiche sia multidominio rispetto alle quali bisogna adeguarsi”.

Questa aggressione, infatti, ha proseguito, “ci dice che la pace, la stabilità, la democrazia e gli stili di vita sono valori che non possiamo dare per scontati nemmeno nel nostro Continente, ma dobbiamo attrezzarci per difenderli, lottare e combattere”.

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