“All’Italia servono più soldati, ecco cosa faremo” Il piano del Ministro della Difesa Crosetto

Esercito Italiano marescialli
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Guido Crosetto, neoministro della Difesa, prima di mettersi l’elmetto e affrontare la trincea del governo, giace accalorato su una panchina del parco. È un caldo week end, il barometro politico annuncia tempesta. Crosetto slacciala cravatta, guarda girare la giostra dove se la godono i suoi figli, s’ immerge nelle risatine di fondo e sorride: «Non ha idea di come, in questo momento, vorrei salirci sopra…». Sa perfettamente che il suo giro di giostra sarà molto più vorticoso.

Caro ministro Crosetto, Giorgia Meloni sceglie l’Unione europea per il suo primo viaggio all’estero. A Bruxelles il messaggio è stato recepito e apprezzato. Qual è la linea del Presidente?
«Quello di Giorgia Meloni è un viaggio di grande importanza strategica per presentarsi formalmente in Europa come nuovo primo ministro di uno dei Paesi fondatori della Ue. Ovviamente il primo approccio è con le persone che rappresentano le istituzioni, per ora si tratta di visite di Stato nel solco della politica presente e passata. Nelle prossime settimane si consolideranno scenari futuri imperniati sui grandi temi con il Pnrr, la crisi occupazionale, il fronte est ed anche quello sud».

Non c’è, nella sua politica estera, l’idea di preparare, per le elezioni del prossimo Parlamento, una nuova Europa in cui l’asse del potere si sposti dal Ppe/Spd ai partiti della destra conservatrice?
«Quello è un altro discorso. In questo momento si muove il premier italiano e non il capo dei Conservatori Europei. Giorgia ha sempre parlato di “dialogo costruttivo” con l’Europa quando era all’opposizione, figuriamoci adesso».

Il quotidiano Domani e il Post insistono su un suo presunto conflitto d’interesse. Essendo stato lei presidente dell’Aiad (Federazione Aziende Italiane per l’Aerospazio, la Difesa e la Sicurezza), non potrebbe stare alla Difesa. Lei ha fatto uscire una nota in cui smentiva tutto. Non è che è ancora arrabbiato?
«Non esiste alcun conflitto d’interesse, l’ho detto e ribadito, altrimenti nessuno mi avrebbe proposto e nessuno avrebbe mai firmato la mia nomina. La nota che specifica questo l’ha scritta il legislativo, e per tutelare la mia onorabilità mi riservo il diritto di agire anche con gli strumenti che la legge mette a disposizione di tutti i cittadini».

Ok, direi che lei è ancora arrabbiato…
«Mano. Se poi se ci sono altri modi per tutelarsi li userò tutti, perché la mia onorabilità è l’unico mio patrimonio. Ancor di più ora che ho rinunciato a tutto ciò che avevo costruito. Comunque ha fatto bene a dirmi del Post, non lo sapevo» (Ndr, alcuni colleghi di Crosetto commentano, più tranchant: «Guido gli toglierà le mutande.
Ha già fatto una cinquantina di querele». Propendo per questa versione…).

Dopo la vicenda del carabiniere ucciso in un atto di follia, lei ha dichiarato che “il supporto psicologico nelle Forze Armate va completamente ripensato“. È conscio del fatto che questa sia una vecchia battaglia dall’esito incerto?
«Ho solo detto delle cose che le rappresentanze militari si aspettavano da tempo. È accertato statisticamente che il numero dei suicidi all’interno delle Forze Armate sia superiore alla media del resto del Paese, forse colpa dello stress, dell’ambiente lavorativo, delle regole. Io intendo le Forze Armate come una famiglia, laddove è necessario aiutare, senza vergogna, il membro più fragile, ed è questo il motivo dell’implemento di presidi psicologici».

Che cosa vi siete detti col suo omologo francese Sébastien Lecornu?
«Dal dialogo con lui è emersa prima la priorità di mettere in sicurezza il Mediterraneo con una visione strategica comune, anche se ovviamente in questo periodo il nostro sguardo, per via della guerra, è volto al fronte orientale. Successivamente, in un convegno sulla Difesa comune, si è parlato delle necessità di mettere insieme 27 organizzazioni militari diverse».

Cioè, mi sta dicendo che stavolta siamo al preludio di un vero Esercito europeo in sostegno alla Nato?
«Parlerei di Forze Armate. E non so se ora questo possa essere il preludio per nuove Forze Armate europee da affiancare per progetti e finalità alla Nato; ma, certo, può esserlo a lungo termine».

Già che ci siamo, come commenta l’invio anticipato alla base di Aviano delle nuove b o m b e atomiche strategiche da parte di Joe Biden, le B61-12 da montare sugli F35 e sui bombardieri stealth B2 (si parla di una potenza 27 volte superiore a Hiroshima)? Come dobbiamo interpretare questo spiegamento di forze?
«Qui direi che non c’è niente da dire» (Ndr: qui il “no comment” è lapidario).

Può dirmi, però, come vede le conseguenze della guerra (e se le vede)?
«Una guerra e la sua potenziale escalation non sono mai da sottovalutare. Andando verso l’inverno la guerra combattuta con armi convenzionali sul terreno, muterà in altro. In una strategia di bombardamento dal cielo, con i droni, tese a colpire in misura maggiore le centrali elettriche e le infrastrutture civili per esasperare la popolazione all’arrivo del freddo e del gelo. Questa doppia strategia può portare a due cose: al peggioramento degli attacchi o all’aumento di spazi per il dialogo».

Lei vede possibilità di dialogo?
«Vedendo il comportamento di Putin ho poca fiducia, ma non bisogna mai perdere le speranze…».

Il governo si è formato in tempi record. Ma, tra dichiarazioni contrastati sul Covid, sul tetto del contante, sul Ponte sullo stretto, sui sottosegretari la maggioranza è partita in ordine sparso e con scatti in avanti. C’è la possibilità di un, diciamo, minimo di coordinamento?

«Guardi, il governo è al lavoro da pochi giorni, e si sa che la prima settimana – ma anche la seconda – viene impegnata nella nomina degli uffici, nella formazione delle segreterie. Si tratta qui, come si dice in gergo militare, di “definire le norme di linguaggio”. Ovvio che ci sia una tensione iniziale di ogni componente del governo a gestire – diciamo – propria comunicazione anche davanti a folle di giornalisti che ovviamente in questo periodo tendono a far rimbalzare e dilatare ogni dichiarazione; ma confido che tra pochissimo anche la comunicazione sarà coordinata».

Gliela metto giù piatta. Al mio barista e al mio benzinaio martoriati dalla bollette non preme particolarmente la polemica sul contante. Né suscita, ora, grandi emozioni nella maggioranza di chi ha votato FdI e ha paura dell’inflazione e del caroprezzi…

«Di tetto al contante vuol parlare la sola sinistra. Il Presidente del Consiglio ha già rimarcato che le priorità sono altre, e sono riferite alle famiglie ed alle imprese che si scontrano ora col carobollette e l’inflazione galoppante. Quest’ ultima, peraltro, non è affatto una sorpresa per me; è un dato terrificante che ho denunciato, urlando in solitaria, da un anno e mezzo, e lei mi è testimone. Ora se ne sono accorti anche altri che prima governavano. Meglio tardi che mai».

Secondo un rapporto non certificato dell’amministrazione Biden è la Cina l’unica rivale nella dottrina strategica degli Stati Uniti, la Russia, pur se “pericolosa” viene declassata a minaccia a breve termine. Condivide?

«Mi pare evidente che il vero conflitto nel medio e lungo termine sia tra la Cina e l’Occidente. Basta osservare i movimenti del Dragone, la sua posizione, per esempio sull’Africa in cui è in atto una colonizzazione, e il Mediterraneo. In più bisogna imparare a ragionare in globale, comprendere che ogni Stato oggiè interconnesso. L’Ucraina era una nazione semisconosciuta e ora la scopriamo perché i flussi dell’acciaio e del grano vengono da lì; figuriamoci la deflagrazione, se la guerra dovesse toccare i nostri rapporti con la Cina. Bisogna adottare delle forme di difesa, a partire dal dialogo».

Fino a poco tempo fa si parlava di una riforma che avrebbe tagliato la forza organica delle Difesa. Conferma che ora, invece del taglio, avremo 10mila unità in più?

«C’è stato, a causa evidentemente della nuova situazione internazionale, un ribaltamento dell’idea di riduzione dell’organico delle Forze Armate prevista dalla legge 244, e questo soprattutto perché si è prodotto un effetto di invecchiamento dell’organico stesso. Ora riapriremo all’arruolamento dei giovani e troveremo le giuste allocazioni per le grandi esperienze maturate all’interno. Come nelle migliori famiglie…». 

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