La Cassazione ha annullato con rinvio la sentenza d’appello di condanna a 9 anni di reclusione per Rosario Greco, l’automobilista che una sera d’estate del 2019 travolse e uccise col suo suv due bambini. Il dramma si consumò l’11 luglio 2019 in via IV Aprile a Vittoria, in Sicilia.
Era le 20.50 circa quando Greco con il suo suv uccise Alessio e Simone D’Antonio, due bambini che giocavano sul marciapiede davanti all’uscio di casa. Entrambi di 11 anni, Alessio e Simone erano cugini.
Nuovo processo davanti alla Corte d’appello
Con la decisione di oggi della Corte di Cassazione il processo si ricelebrerà davanti alla Corte d’appello. Nel febbraio dello scorso anno la sentenza d’appello aveva confermato la sentenza di primo grado con la quale il 26 maggio 2020 Rosario Greco era stato condannato con rito abbreviato per duplice omicidio stradale aggravato dall’alterazione psicofisica dovuta all’utilizzo di sostanze alcoliche e stupefacenti.
Quella sera di luglio Greco si era messo alla guida della sua auto dopo aver bevuto e assunto sostanze stupefacenti. Il suv travolse entrambi i cuginetti: Alessio morì la sera stessa della tragedia, Simone si spense alcuni giorni dopo nonostante gli sforzi dei medici di salvargli la vita.
La tragica notizia della morte del secondo bambino arrivò nel paese siciliano nel momento in cui in chiesa si celebravano i funerali di Alessio.
La delusione dei genitori dei bambini
Già la prima sentenza di condanna a 9 anni per l’automobilista aveva deluso profondamente i familiari dei due bambini uccisi davanti casa a Vittoria. “Hanno ammazzato i nostri figli per la seconda volta. È assurdo, chi sale in macchina drogato e ubriaco è un criminale e merita l’ergastolo”, avevano commentato i genitori del piccolo Simone.