Si era seduta con le gambe penzoloni sul parapetto del ponte Meier di Alessandria e minacciava di lanciarsi giù. Solo l’intervento dei carabinieri ha salvato la ragazza, 27 anni, dal tentativo di suicidio. Ad allertare i militari, poco dopo mezzanotte, la madre. La figlia le aveva annunciato, durante una videochiamata, di volersi togliere la vita.
La telefonata della madre
«Mia figlia mi ha detto in una videochiamata di aver intenzione di lanciarsi – ha raccontato ai carabinieri la donna – Era seduta in precario equilibrio sul parapetto del ponte». Immediato l’intervento di una pattuglia dei carabinieri del nucleo radiomobile che, con rapidità e cautela, ha raggiunto la ragazza che era seduta su una delle travi trasversali che collegano le due piattaforme carrabili a «forma di mandorla» del ponte, con le gambe penzoloni nel vuoto. Aveva lo sguardo perso e non dava l’impressione di essersi accorta dell’arrivo dei carabinieri, giunti a fari spenti e senza sirene, percorrendo la piattaforma pedonale.
Carabiniere scavalca parapetto e raggiunge la ragazza
Arrivati sul posto, uno di loro, senza esitare, ha scavalcato la balaustra, si è calato sulla stretta trave metallica e ha raggiunto la 27enne che per tutto il tempo ha urlato di non avvicinarsi altrimenti si sarebbe lasciata cadere nel vuoto, nelle gelide acque del fiume Tanaro, che in quel punto attraversa rocce e blocchi di cemento sporgenti.