Piuttosto che la convivenza con la suocera, meglio la cella. Deve averla pensata così l’uomo che domenica mattina ha telefonato ai carabinieri di Asti chiede di essere arrestato: “Non ce la faccio più”, ha detto.. Il giudice infatti lo aveva condannato a scontare 2 anni e 2 mesi ai domiciliari per maltrattamenti nei confronti della madre, e lui si era trasferito nel piccolo alloggio della fidanzata dove vive con i figli e la suocera in provincia di Asti.
Il carabiniere che aveva risposto al telefono ha ovviamente rifiutato la tua richiesta: non c’era motivo per un arresto. Così lui ha deciso di creare una buona ragione per finire in cella. Quando la pattuglia di controllo quel pomeriggio si è presentata a casa per verificare che se stai rispettando la misura degli arresti domiciliari non lo ha trovato. Se presentato in caserma il giorno dopo: “ora mi potete arrestare”.
Non contento, ha anche aggredito i militari rimediando così un arresto per resistenza oltre alla denuncia per evasione. A quel punto per lui si sono aperte le porte del carcere come voleva. Questa mattina interrogato davanti al gip ha confermato la difficile convivenza con la suocera ma ha chiesto scusa ai carabinieri per l’aggressione.