Sabato mattina nel carcere di Rimini si è verificata un’aggressione ai danni del personale di Polizia Penitenziaria. Durante il momento di fruizione ai passeggi, un detenuto italiano e con problemi psichiatrici si è scagliato, senza apparente motivo, contro l’unico poliziotto che gestiva la sezione, buttandolo giù dalle scale. Recatosi, poi, al pronto soccorso cittadino, il poliziotto è risultato guaribile, salvo complicazioni, in 7 giorni avendo riportato diversi traumi: cranico e toracico.
“E’ da tempo che si chiedono mezzi e strumenti per fronteggiare questi episodi. Innanzitutto occorre che sia implementato l’organico nell’istituto riminese, magari la presenza di un’altra unità avrebbe evitato questo grave episodio, inoltre i detenuti con problematiche psichiatriche devono essere accolti, gestiti e seguiti in strutture idonee, con personale qualificato. Non è possibile demandare sempre all’area sicurezza la cura di queste persone pur non essendo l’istituto che li ospita adeguatamente organizzato per loro, perchè questa tipologia di ristretti quando non riesce ad ottenere richieste, talvolta, prive di fondamento reagisce con violenza e nessun operatore può difendersi” si legge in una nota firmata da Anna La Marca, per la segreteria regionale del Sinappe (Sindacato Nazionale Autonomo Polizia Penitenziaria)
“E’ una lotta impari. Siamo stanchi, come corpo di polizia, di denunciare e ripetere sempre le stesse cose. Abbiamo necessità e bisogno di poter espletare i nostri compiti istituzionali senza correre il rischio di essere aggrediti e far ritorno a casa demotivati o con prognosi ospedaliere, come in questo ed in tantissimi altri casi”