Agenti di Polizia locale armati al fianco degli agenti della Polizia di Stato, la proposta di legge di FdI per l’equiparazione

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Agenti di Polizia Locale e Polizia di Stato. Insieme, armati, per pattugliare le zone più a rischio delle grandi città italiane come i quartieri intorno alle stazioni ferroviarie. Uguale trattamento economico, stessi diritti e identica possibilità di difendersi. Contando sulla dotazione di un teaser e una pistola. 
Un disegno di legge di Fratelli d’Italia presentato al Senato punta a mettere gli agenti di Polizia locale nelle stesse condizioni di quelli della Polizia di Stato. È l’antipasto di una riforma che prenderà vita nelle prossime settimane e farà dei vigili urbani un pilastro del nuovo piano di sicurezza per le città italiane, dalle stazioni alle periferie. 

LA RIFORMA

Dopo l’ennesimo episodio di violenza a Milano – lo stupro di una donna marocchina di 36 anni da parte di un connazionale – tra Viminale e Palazzo Chigi si studia come potenziare il “piano sicurezza” nei centri urbani. Lo stupro alla stazione Centrale di Milano del resto dimostra che qualcosa dei piani deve essere rivista. Dai fondi stanziati per le grandi città – 14,8 milioni di euro per il 2023 – al potenziamento dei pattugliamenti. Includendo anche le squadre mobili della polizia locale, dotate di armi e mezzi più efficaci. 

È questo «un obiettivo del governo», fanno sapere dal Viminale dove è attivo «un tavolo di lavoro per confrontarsi anche con Upi e Anci proprio per addivenire a una proposta condivisa che poi possa essere sottoposta al Parlamento». Mentre il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi prepara la sua visita a Milano il 10 maggio – l’obiettivo è appunto potenziare con il sindaco Beppe Sala e la prefettura i controlli di sicurezza intorno alla stazione – a Roma limano il nuovo piano per le città in cui saranno coinvolte le pattuglie dei vigili urbani.

L’idea è di definire per legge i protocolli di pubblica sicurezza – oggi stipulati tra comuni e province – assegnando competenze precise alle diverse forze di polizia. «È importante coinvolgere anche la polizia locale nelle politiche di sicurezza urbana assieme al ruolo imprescindibile delle forze dell’ordine sul territorio», commenta il sottosegretario agli Interni di FdI Emanuele Prisco. Quanto all’inquadramento professionale, la riforma parte da una constatazione e cioè, spiega Prisco, che i vigili urbani «non possono essere assimilati agli altri impiegati comunali». Per questo si interverrà sul sistema pensionistico e sui rapporti di lavoro che dovranno essere regolati – oggi non è sempre così – rigorosamente da un contratto pubblico. 

LE NOVITÀ

Nel frattempo in Parlamento la maggioranza lavora a una riforma strutturale della polizia locale, peraltro da tempo auspicata dai sindacati. Cosa prevede in dettaglio la proposta di legge di FdI? «Vogliamo ridare dignità a migliaia di persone», spiega il promotore, il presidente della Commissione Affari costituzionali di palazzo Madama, Alberto Balboni. Sottolineando come serva «un principio di uniformità» per definire i “mezzi di dissuasione” di cui può disporre un vigile, dagli spray allo sfollagente.

«L’armamento in dotazione al personale dei corpi e dei servizi di polizia locale che svolge funzioni di polizia è – si legge nel ddl – adeguato e proporzionato alle esigenze di tutela dei cittadini» e consta «di una pistola». Alle regioni invece il compito di disciplinare, con un regolamento, la dotazione di mezzi di autotutela come «spray anti-aggressione, body-cam, taser, giubbetti antiproiettile e antitaglio di tipo omologato, caschi protettivi e gambali». Insieme all’organizzazione di corsi di «difesa personale senza l’uso delle armi».

Il ruolo delle regioni dunque non si spingerà oltre. In altri termini, non tornerà in auge il vecchio progetto leghista di una “polizia locale regionale” che coordini gli interventi nelle città, assicura chi sta lavorando al dossier.

Il disegno di legge si sofferma pure su altri aspetti. «Al personale della polizia locale compete il trattamento economico spettante agli appartenenti alla Polizia di Stato e organi equiparati», ed è corrisposta «l’indennità di pubblica sicurezza nella misura prevista per il personale della Polizia di Stato e con conformi procedure di adeguamento. Tale indennità è pensionabile». Inoltre, «il personale della polizia locale impiegato presso sedi distaccate o incaricato di mansioni temporanee esterne al territorio dell’ente di appartenenza percepisce, rispettivamente, l’indennità di mobilità e quella di missione».

Al personale della polizia locale è pure garantita l’assistenza legale gratuita o il rimborso delle spese di giudizio «per i procedimenti civili e penali intentati a carico degli appartenenti ai ruoli della polizia locale in relazione a eventi verificatisi nel corso o a causa di motivi collegati al servizio». ilmessaggero.it

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