Agente di Polizia Penitenziaria aggredito in ospedale da un detenuto: frattura pluriframmentaria delle ossa nasali

Polizia Penitenziaria aggressioni

Un agente di polizia penitenziaria è stato aggredito all’ospedale Maggiore di Trieste da un trentenne di origine domenicana che si trovava in un reparto di cura, piantonato da alcuni operatori.

Uno di loro è stato portato d’urgenza al Pronto Soccorso di Cattinara dopo aver riportato una frattura pluriframmentaria delle ossa nasali nella violenta colluttazione. 

In passato l’aggressore, a causa dell’incompatibilità col suo stato di salute, era stato scarcerato dall’Autorità Giudiziaria, ma gli era stato imposto il piantonamento per i comportamenti aggressivi già avuti in passato.

Il direttore titolare del carcere Graziano Pujia dichiara che “i disagi mentali sono in netto aumento nell’ultimo periodo, perché il fenomeno è legato anche alle patologie che scaturiscono dal consumo di droghe sempre più sofisticate e dall’alcol”, e specifica che “questa persona non dovrebbe stare al Maggiore, ma in una Rems (Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza, ndr) gestita da esclusivamente da personale sanitario.

Purtroppo i posti in quelle strutture non ci sono perché la Regione Fvg, come tutte le altre sul territorio nazionale, è in forte ritardo. Così i problemi di chi ha patologie mentali e che commette reati si scaricano sulle carceri e sui poliziotti penitenziari, al netto della pericolosità insita nel mestiere che le forze di Polizia sono chiamate a svolgere”.

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