«Siamo allo sbando totale». Nuova protesta dei sindacati di polizia penitenziaria dopo l’ennesima aggressione nel carcere di Torino. Secondo quanto riportato in una nota diffusa dalle organizzazioni di categoria, ieri pomeriggio, 9 agosto, un detenuto nel reparto «sex offenders» avrebbe colpito con una testata al volto un agente che stava chiudendo la cella per effettuare la distribuzione della cena. L’ennesima aggressione sarebbe avvenuta «senza alcun motivo» e il poliziotto è stato medicato al pronto soccorso dell’ospedale Maria Vittoria, da dove è stato dimesso con 7 giorni di prognosi per trauma cranico.
«Lavorare nell’istituto penitenziario è diventato un vero e proprio inferno – scrivono le organizzazioni sindacali di categoria – Gli operatori sono costantemente presi di mira dalla popolazione detenuta con continue aggressioni e l’amministrazione penitenziaria non emana alcuna direttiva o disposizione che stabiliscano modalità concrete di intervento. Mancano mezzi ed equipaggiamento per prevenire e impedire atti di violenza e preservare l’incolumità del personale».
Una situazione di «incertezza gestionale» che qualcuno collega alle inchieste sulle presunte torture che sarebbero avvenute nella casa circondariale Lorusso e Cutugno fra il 2017 e il 2019. «Ricordiamo che l’amministrazione è tenuta a tutelare, per obbligo giuridico, l’integrità psicofisica dei propri agenti», concludono i sindacati, che chiedono la dotazione di taser e spray al peperoncino e un incontro con prefetto e sindaco di Torino.
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