È scomparso dopo una breve malattia il generale di corpo d’armata dei carabinieri Massimo Iadanza, già vice comandante generale dell’Arma.
Aveva 75 anni, lascia la moglie Beatrice e i figli Alberto e Nicola. Nato a Telese Terme, la sua famiglia era originaria di Reino. Aveva vissuto e studiato a Napoli, città dove la famiglia si era trasferita e alla quale era legatissimo e dove tornava spesso.
Il papà, Nicola, era stato collaboratore del Mattino negli anni Cinquanta e Sessanta e faceva parte di quel gruppo di cronisti – i «ragazzi dell’Angiporto» – ritratti in una storica foto con il loro mentore Gino Palumbo che è nella storia del giornalismo napoletano ed italiano.
Generale di corpo d’armata dei carabinieri Massimo Iadanza
Iadanza ha ricoperto numerosi e prestigiosi incarichi nella sua carriera, soprattutto nel Nord-Est, dirigendo peraltro la Scuola Ufficiali, massimo istituto di formazione dell’Arma, fino all’incarico di vice comandante, numero due del generale Leonardo Gallitelli, suo compagno di corso in accademia.
Grand’Ufficiale, tre anni fa aveva ricevuto la cittadinanza onoraria di Reino, durante una toccante cerimonia nell’aula consiliare cui era seguito l’omaggio ai caduti nel locale cimitero. Espressioni di cordoglio sono giunte da numerosi esponenti del mondo civile e militare regionali e nazionali.
«Voglio esprimere le mie più sentite condoglianze, anche a nome di tutti i telesini, alla famiglia del generale Iadanza, alla moglie Beatrice, ai figli Alberto e Nicola ha detto il sindaco di Telese Giovanni Caporaso -.
E’ stato un illustre concittadino, uno di quegli uomini che hanno rappresentato Telese e il Sannio, sua terra di origine, nel mondo mostrando le altissime qualità umane e professionali dei sanniti». L’ultimo saluto a Verona, città dove il generale si era stabilito con la famiglia a conclusione della sua carriera nell’Arma.