Si è spento a 100 anni Vittorio Orlando, carabiniere che ha attraversato un secolo di storia con coraggio e dedizione. Nato nel 1924 a Mongiove, frazione di Patti (Messina), Orlando si arruolò nei Carabinieri a 17 anni, venendo inviato sul fronte jugoslavo. L’8 settembre 1943, con l’armistizio, si trovò improvvisamente senza ordini, costretto a una fuga disperata per tornare in Sicilia.
Un viaggio di 700 chilometri, per lo più a piedi, con il solo obiettivo di rivedere la sua famiglia. Attraversò boschi, eluse i rastrellamenti tedeschi e giunse infine a Torre Faro con l’aiuto di un pescatore. Il 26 ottobre 1943 varcò la soglia di casa, accolto dal pianto della madre e da un piatto di pasta col pomodoro e la cotica.
Dopo la guerra, reintegrato nell’Arma, prestò servizio a Palermo, Lipari, Genova e poi a Roma, specializzandosi come tecnica nelle trasmissioni. Nel 1956 conobbe Graziella, con cui costruì una famiglia solida: due figli marescialli dell’Arma e una figlia.
Dopo una lunga carriera, si ritirò nel 1979. Lucido fino all’ultimo, con i suoi occhi azzurri osservava il mondo con stupore e preoccupazione per i conflitti in corso. “Fanno male a fare le guerre”, ripeteva spesso. Per lui, l’Arma era una missione di vita.
Lo scorso novembre aveva festeggiato i 100 anni con colleghi, amici e familiari. Ora lascia un’eredità di integrità e dedizione, il ricordo di un uomo che non si è mai risparmiato. Il Comandante Generale dell’Arma Salvatore Luongo, e tutti i Carabinieri esprimono profondo cordoglio per la sua scomparsa.
Porgo sentite condoglianze alla famiglia. Anch’io nel 1953 ho fatto la stessa strada da Pola (Istria) a Palermo in quanto esule. R. I. P. 🙏❤️🙏
E’ una simile a quella vissuta da mio padre e che ho raccontato nel mio libro “UN MILITARE UNA VITA” edito da youcanprint.it.
Un carabiniere ferito in combattimento in Albania, ricoverato, ingessato e poi dopo l’ armistizio attraversa l’Italia per tornare dalla sua donna. Una storia confermata da documenti ricevuti dal centro documentazione dell’arma e della Marina Militare e dalla copia del foglio matricolare.
Uno spaccato della società italiana dall’avvento del fascismo fino agli anni del boom economico,
nn ci sono parole ma solo una leggendo il post posso solo dire grandissimo eroe
R.I.P. e sentite condoglianze alla famiglia